“Il modello romano per la gestione dei piccoli comuni è fallimentare”: è quanto ha asserito il sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski (nella foto) nella lettera indirizzata all’avvocato Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione dei Comuni della Marca trevigiana lo scorso giovedì 6 febbraio.
“Mi domando sempre di più – esordisce Szusmki – dove si voglia andare a parare a livello centrale, quindi parlamento e burocrazie esecutrici (o ispiratrici?), allorché continuano indefessi a legiferare e produrre circolari che interferiscono sulle attività dei Comuni senza curarsi di conoscere, una volta per tutte, la variegata pletora presente nella penisola italica”.
“Pensare di legiferare partendo dall’esperienza fallimentare della città di Roma – prosegue il primo cittadino santalucese – come esempio di “comune tipo”, per dettare una direttiva eguale su tutto il territorio è una cosa sbagliata, assurda”.
Come spiegato nelle righe successive dallo stesso Szusmki, la riforma del terzo settore ha evidenziato la carenza dell’organico necessario per le “povere attività di tutela e decoro ambientale e supporto ad organici ultrasottodimensionati” e nemmeno le pubblicazioni dei bandi di concorso sembrano avere un benché minimo effetto positivo.
“Se vogliamo che i Comuni affrontino costi crescenti con la totalità di appalti esterni per queste attività aggiuntive – seguita il sindaco – e non sostanziali ma molto efficienti a supporto dell’ente locale, lo dicano chiaramente e trasferiscano adeguate risorse e non solo la possibilità di aumentare i tributi locali”.
Ma i motivi scatenanti della lettera, quanto mai diretta, sarebbero alcuni rendiconti chiesti al Comune di Santa Lucia di Piave dalla prefettura di Treviso in merito alla spesa del 5 per mille, cui ogni cittadino ha facoltà di destinare a chi vuole, per progetti sociali già in pieno funzionamento e da tempo attivati. “Spendiamo 500 mila euro l’anno per il sociale – continua Szumski – e dovremmo presentare alla prefettura una dettagliata rendicontazione per meno di 20 mila euro a fronte di 500 mila euro di interventi?”.
“Perdite di tempo” sentenzia infine il sindaco, ricordando inoltre che lo scorso anno l’intera comunità santalucese è stata obbligata al mantenimento di tre minori senza nessun intervento o contributo statale, a fronte di risorse “trovate miracolosamente”.
“I nostri concittadini dovrebbero essere messi a piena conoscenza di quanto burocratico, incapace e nemico sia lo Stato centrale nei loro confronti – conclude il primo cittadino – Tacere vuole dire essere complici …”.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
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