Il gemellaggio ora è nero su bianco: giovedì scorso il Comune di Santa Lucia di Piave ha firmato la convenzione con il comune ungherese di Mogyoròd, siglando in modo solenne l’unione fra le due comunità, che da subito aveva acceso entusiasmi e perplessità anche nel consiglio comunale. Come ha ricordato il sindaco Riccardo Szumski, l’idea del gemellaggio è nata da alcuni cittadini santalucesi, di origine ungherese, e dalle amicizie che questi intrattenevano sia nel paese natale (Mogyoròd) che nel proprio comune, unendo così due popoli che, sebbene separati da molti chilometri, hanno condiviso diversi aspetti delle proprie culture.
A porre la firma della convenzione a Mogyoròd durante i festeggiamenti per il 950° anniversario dalla fondazione della città, è stato l’assessore Federica Marcon (in foto col sindaco di Mogyoròd Paulovics Gèza) accompagnata da Lidia Basei, presidente del comitato per il gemellaggio e dal vice Gabriele Furlanetto. Appena pochi giorni fa, il Comune di Santa Lucia si era espresso con stupore e gratitudine verso la sensibilità che lo stesso comune ungherese aveva mostrato verso la bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia, ritratta in volo da un pennone e sui tavoli durante la cerimonia della firma. “È un momento di estrema soddisfazione – commenta il sindaco Riccardo Szumski – perché si va a concludere un percorso durato anni e cominciato realmente dal basso, dalle amicizie di alcuni privati cittadini, e dalle istituzioni che hanno collaborato molto bene”.
“Non sono potuto andare per la firma – prosegue Szumski – ma anche chi è andato, è rimasto sbalordito per l’accoglienza: gli ussari (cavalieri dell’esercito magiaro ndr), i cori in lingua italiana e le bandiere della Serenissima in pompa magna fanno capire che sono ben intenzionati anche loro”. Intenzione che il comune magiaro concretizzerà la prossima settimana con una visita nella Marca Trevigiana e alla fiera della birra che si terrà appunto a Santa Lucia: “Oltre all’amicizia fra le persone – spiega il primo cittadino – e gli scambi culturali, poiché è una zona in cui si produce vino, ci sono anche delle possibilità di lavoro ed economiche, per chi le vorrà cogliere”.
“Il turismo è immediatamente collegato – conclude il sindaco – la stessa visita nel Trevigiano sarà un vantaggio non solo per Santa Lucia ma anche per tutto l’hinterland, da lì potrebbe nascere qualcosa. Bisogna seminare per poter raccogliere, mica è manna dal cielo”.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
Foto: Comune di Santa Lucia di Piave).
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