Municipio chiuso per corso di aggiornamento e formazione obbligatoria per i dipendenti: domani niente ricevimento al pubblico e nessuna altra attività istituzionale amministrativa a Santa Lucia di Piave perché la quasi totalità dei 28 dipendenti, a parte un ufficiale di anagrafe per ricevere via telefono le denunce di morte, dovrà partecipare a Pieve di Soligo al corso per formarsi alle nuove normative della legge anticorruzione nelle procedure di affidamento di contratti pubblici.
“Ci scusiamo per il disagio ma abbiamo preferito fare tutto in una giornata – afferma il sindaco Riccardo Szumski – piuttosto che togliere in giorni diversi il personale dagli uffici per partecipare ad un aggiornamento di norme che sono una aberrazione a mio modo di vedere: noi siamo infatti il comune con il più basso rapporto in provincia tra abitanti-dipendenti. Significa che ognuno fa più cose”.
Parte da qui la vena polemica del “mariga” di Santa Lucia che ha ravvisato proprio nelle linee guida per l’individuazione e gestione dei conflitti di interesse nelle procedure di affidamento: “Nella normativa anticorruzione la linea guida n. 15 dell’autorità nazionale anticorruzione, che ha firmato Cantone lo scorso mese di giugno prima di dimettersi, ha introdotto una aberrazione giuridica, e nessuno ne parla: cioè dovremo da sindaco e a cascata i responsabili, dovranno fare prima delle procedure di affidamenti di contratti pubblici: e cioè l’autocertificazione del possibile sospetto di conflitto di interessi nelle gare di procedura”.
In pratica all’atto di progettare le opere il Comune, sindaco, capi ufficio e dirigenti, dovranno denunciare prima possibili frequentazioni e anche semplice conoscenza con imprenditori che fossero interessati a lavorare con il Comune.
“Anche il segretario comunale ha sottolineato l’aberrazione di una simile norma: si viene valutati ex ante rispetto all’azione amministrativa, prima di fare qualsiasi cosa bisogna autocertificare – sostiene Szumski -. Siamo proprio caduti in basso. Tempo e risorse perse. Sono davvero stufo, è già un miracolo se stiamo in piedi e dobbiamo ancora sottostare a queste molestie burocratiche che costano e pesano sui cittadini. Spero che i miei colleghi possano fare i loro conti. Se fanno un controllo campione e mancano le autocertificazioni si entra nel penale”.
Ma in pratica sono autocertificazioni quasi impossibili, come impossibile non conoscere ad esempio qualche imprenditore interessato agli appalti della zona, e le possibilità di dimenticare qualcuno ci sono: “Chi ha il sospetto ha il difetto evidentemente – conclude Szumski – e sono norme che vengono fatte a livello centrale da gente che con la pratica normale delle attività non ha nulla a che fare, e i nostri politici avallano”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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