Giornate di preoccupazione per Riccardo Szumski (nella foto), sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave: lunedì 27 agosto si riunirà la commissione provinciale per la pianificazione faunistico venatoria, la quale dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di soppressione della zona di ripopolamento e cattura Medio Piave, con il rischio dunque che quest’area possa essere destinata alla caccia.
Si tratta degli stessi 90 mila metri quadrati tutelati sia a livello regionale che europeo e per i quali il Comune aveva già il progetto di realizzare un’oasi naturalistica, a fini didattici.
A tal proposito, il sindaco Szumski si è così espresso: “L’oggetto di questa commissione, di cui siamo venuti a conoscenza casualmente, ci preoccupa moltissimo”.
“La soppressione dell’area Medio Piave di ripopolamento – prosegue il primo cittadino – per fare in alternativa non si sa che cosa, trova il Comune di Santa Lucia molto sospettoso per i seguenti motivi: dall’anno scorso siamo in attesa di firmare la concessione di un’area golenale di 90 mila metri quadrati con il genio civile di Treviso, con l’obiettivo di valorizzarla ai fini naturalistici, inoltre recentemente abbiamo firmato assieme ad altri 28 Comuni in sede regionale il Manifesto delle terre dell’ acqua, per avviare iniziative di valorizzazione territoriale proprio partendo dalle acque dei nostri territori, che per Santa Lucia innanzitutto vuole dire la Piave. Infine la zona ricade in ambito Sic e Rete natura 2000 a livello regionale ed europeo ed è quindi meritevole di particolare attenzione e rispetto”.
“Non vorremo pertanto – aggiunge Szumski – trovarci di fronte a destinazioni a fini venatori (azienda faunistico venatoria?) del tutto in contraddizione con questi indirizzi e volontà di valorizzazione. Ricordiamo che proprio grazie alla tutela di questa zona sono ricomparse specie di volatili come la starna, che erano estinte. Ci auguriamo non si vogliano favorire interessi privati a discapito della tutela dell’ambiente“.
“Tempo addietro – conclude il sindaco – delle nostre volontà avevamo discusso con i dirigenti della Provincia e il Genio civile, ma non abbiamo ancora avuto risposta, né siamo stati informati di alcunché. Se si intendono modificare delle destinazioni che riguardano il nostro territorio comunale sarebbe doveroso, oltre che opportuno, essere coinvolti, ma non assisteremo inerti se andranno contro gli intendimenti dell’amministrazione comunale e le norme di tutela ambientale del Piave“.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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