Santa Lucia, Szumski “disattiva” l’obbligo di Green pass in municipio: da lunedì il suo ufficio sarà all’aperto. La furia dell’Ulss 2 per le esenzioni ai non assistiti


Fa discutere la novità annunciata a partire da lunedì 27 settembre in municipio a Santa Lucia di Piave: il sindaco Riccardo Szumski ha informato di un riposizionamento del suo ufficio al di fuori dell’edificio comunale.

Si tratta di una postazione protetta da un gazebo che verrà montata e sarà funzionante da lunedì e fungerà da vero e proprio ufficio per il “Mariga”, che in questo modo non dovrà effettuare periodicamente il tampone per poter entrare regolarmente in municipio. Da quando è stato stabilito l’obbligo di Green pass anche per i dipendenti pubblici, infatti, il sindaco avrebbe dovuto vaccinarsi o ricorrere a tamponi regolari, ma istituendo l’ufficio fuori dal municipio di fatto le prescrizioni non sussistono più.

Sia i cittadini che i dipendenti comunali per interloquire con il sindaco dovranno quindi da lunedì recarsi in questa nuova sede alternativa, che certamente sfiderà il maltempo e l’autunno ormai iniziato.

“Diciamo che la soluzione era molto semplice – commenta Szumski – se per fare il sindaco e svolgere le mie funzioni ufficiali devo avere per forza il Green pass me ne resto fuori con un ufficio modesto, dove il lasciapassare non serve. Teniamo bene a mente che se io mi qualificassi come cittadino qualunque e dovessi entrare in Comune per fare la carta d’identità non avrei alcun problema, è in quanto sindaco che sono obbligato, con queste nuove disposizioni assurde di dittatura sanitaria”.

“Ovviamente non impongo nulla a nessuno, perciò nelle situazioni dove si richiede la mia presenza fisica come i consigli comunali mi farò il tampone e presenzierò regolarmente” conclude.

Da sempre Szumski ha dato voce al suo pensiero in tema di Covid e vaccinazioni: “non sono un no vax” continua a precisare nonostante i numerosi inviti a conferenze no vax, per l’appunto.

“Prima di vaccinarmi, però, vado a vedere cosa ci propinano, e secondo me quelli attualmente in uso sono vaccini sperimentali. Ne sto seguendo altri in corso di validazione con una storia clinica più lunga: non è che non mi vaccino a prescindere, ma ci penso bene” aveva commentato durante l’incontro sulle terapie domiciliari precoci avvenuto a Santa Lucia lo scorso giugno (qui l’articolo).

Per quanto riguarda il secondo fatto per cui il “Mariga” è sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica, ma soprattutto dell’Ulss 2, lui si dice tranquillo: “Se dovessi essere preoccupato lo sarei dall’inizio di questa storia” conferma.

Si tratta di un caso che in questi giorni ha attirato l’attenzione dell’azienda sanitaria: un’insegnante ha presentato alla dirigenza della propria scuola in Friuli un certificato di esenzione per il vaccino firmato dal medico e sindaco di Santa Lucia di Piave, ma non è sua paziente.

La legge è chiara e il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi fa sapere che “il dottor Szumski non può firmare certificati di esenzione a cittadini che non siano suoi pazienti”.

Per questo motivo l’Ulss 2 segnala che partirà un controllo accurato dei certificati emessi dal medico santaluciese: se verranno riscontrate ulteriori irregolarità verranno tutte riportate all’Ordine dei medici, e se i certificati non validi non saranno giustificati il medico rischierà di venire radiato.

“Io sono tranquillo perché sto agendo coerentemente con il pensiero che difendo da oltre un anno” afferma.

Nel frattempo si contano circa 120 dipendenti dell’Ulss 2 ancora non vaccinati ai quali è stata recapitata una lettera di sollecito. L’azienda sanitaria si premurerà, nel corso della settimana prossima, di chiarire con i sindacati i provvedimenti da attuare nei loro confronti.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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