Padre Athenagoras Fasiolo: “C’è bisogno di speranza!”. Questa è la frase che sintetizza il pensiero del responsabile del monastero ortodossa di Montaner, che sta vivendo in questi giorni la settimana santa e si prepara a celebrare la Pasqua, per la prossima domenica 19 aprile, come tutta la Chiesa Ortodossa nel mondo.
A Montaner c’è il monastero delle monache, guidate dalla Igumena Sebastiana, che fra l’altro sono impegnate nelle preghiere e nelle celebrazioni liturgiche. Padre Fasiolo che è costretto a vivere nella sua residenza friulana ha creato un gruppo WhatsApp lo scorso 22 marzo “Monastero di S. Barbara” attraverso il quale segnala e sollecita i suoi credenti e gli amici ad attenersi alle preghiere e alle celebrazioni pasquali, che si possono trovare sul sito www.monasterosantabarbara.it, oppure su altri vari siti, fra i quali il Padriarcato Ecumenico di Costantinopoli (Istanbul).
“Ci manca il non poter celebrare le molte liturgie della Settimana santa e della Pasqua, che per noi è la festa delle feste, assieme ai fedeli della mia comunità di Montaner. Anche noi preti e vescovi ortodossi – prosegue padre Fasiolo -, dobbiamo rispettare le disposizioni dell’ordinanza ministeriale, come per altro sono tenuti a fare i nostri confratelli cattolici. Per questo ho dato vita al gruppo WhatsApp e grazie a questo strumento resto in contatto con i fedeli e gli amici, nonché pubblico le preghiere e le riflessioni sul nostro sito”.
“Non ci dobbiamo spaventare! Dio ci sta dicendo di pregarlo così, in questo momento. Anche se siamo privati della sacra liturgia e ne avvertiamo fortemente la mancanza. La preghiera e la spiritualità devono essere la nostra forza, per combattere il male, quello con la M maiuscola”.
Padre Fasiolo ripercorre la storia delle Chiese Ortodossa e Cripto Cristiane, degli ultimi centocinquanta anni, per sottolineare che ci sono stati tanti altri periodi nei quali sono accadute situazioni analoghe, per cause diverse dalla pandemia che imperversa. “Ciononostante – annota con ottimismo – non è mai venuta meno la fede. Vero è che non ci è data la possibilità di celebrare insieme le varie liturgie. Ma ci sono i social che ci vengono in aiuto. Quei mezzi di comunicazione sociale che hanno degli aspetti positivi, oltre a quelli negativi sui quali in passato talvolta ci siamo focalizzati. Strumenti che possiamo usare per il bene e in risposta al nostro odierno bisogno di coltivare la religiosità”.
“Guardo al nostro oggi. C’è un grande bisogno di pregare e della preghiera – illustra padre Fasiolo -, per chi muore, per chi ci ha lasciato, per quanti vivono soli, per i più deboli e gli indifesi, per i bambini. In questi giorni il creato è in pace ed è gioioso. Come cristiani, tutti, dobbiamo imparare da quanto ci accade. L’insegnamento che ne ricaviamo è il nostro futuro. Sono segnali che ci esortano e ci invitano ad essere più aderenti al Vangelo, all’attesa, alla fede nel Cristo Risorto. Ecco la nostra opportunità: la Risurrezione! Con Cristo anche noi risorgeremo! Lui è sempre con noi. Il male, l’inferno non prevarranno. Per vincerli ci dobbiamo affidare alle “armi” della spiritualità”.
“Grazie alle celebrazioni della Settimana santa e della Pasqua cattolica è stato possibile dar voce a papa Francesco e a qualche prelato e sacerdote. Spero che le emittenti televisive e le testate giornalistiche cartacee nazionali continuino a dare “visibilità” alla spiritualità. Non bastano i numeri. La gente ha bisogno di speranza!”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Chiesa ortodossa di Sarmede).
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