A Sarmede nelle ultime ore l’emergenza è rientrata e la situazione è tenuta sotto controllo, anche perché sono continuati il vento e la pioggia. Ora si pensa un prossimo monitoraggio dei corsi d’acqua e dei canali secondari per poi provvedere alla loro manutenzione.
Nei prossimi giorni privati ed ente pubblico cominceranno a fare il conto effettivo dei danni patiti, in attesa che sia approvato lo stato di crisi per il Veneto richiesto dal presidente della Regione Luca Zaia.
Questo è il pensiero del sindaco Larry Pizzol il quale, anche nella giornata della Madonna Immacolata, ha proseguito ad effettuare sopralluoghi nelle zone colpite dalla bomba d’acqua che si è abbattuta nella notte fra sabato e domenica, in vari comuni della Pedemontana Trevigiana. Come pure ha colpito la vicina Conca dell’Alpago e altre località del Bellunese, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Come si spiega che la piazza principale si sia riempita, in poco tempo, con una quarantina di centimetri d’acqua, allagando anche un esercizio commerciale?
“Sul nostro territorio si è abbattuta una bomba d’acqua, preceduta e accompagnata da un forte vento. Da monte sono scesi fiumi d’acqua, che hanno superato le caditoie, un po’ per la forza stessa dell’acqua e un po’ perché vento e acqua hanno portato con sé foglie, terriccio e rami, ostruendo le caditoie. La piazza è il punto più basso e quindi l’acqua si è raccolta lì. Il torrente Ruio si è alzato, senza esondare: passa davanti alla sede municipale e il suo percorso tocca la piazza e il centro abitato cittadino”.
Ci sono state case allagate e strade in parte ostruite dal materiale, trascinato a valle dalla forza dell’acqua. Com’è ora la situazione?
“L’emergenza è rientrata e piano piano si sta tornando alla normalità. Grazie al lavoro della Protezione Civile, dei dipendenti comunali, della gente che si è data subito da fare. Vero è che ci sono state case allagate, fra questa una a Montaner con un metro d’acqua in altezza che ha invaso il seminterrato”.
“Passata questa fase – prosegue Larry Pizzol – assieme ai tecnici del Genio Civile faremo una ricognizione per valutare lo stato dell’alveo e dei margini dei corsi d’acqua e sui canali secondari di scolo. Immagino che vi saranno delle erosioni da sistemare, delle zone da ripulire da piante, terra e quant’altro la forza dell’acqua ha trasportato con sé”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Larry Pizzol).
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