La 38esima edizione della Mostra di Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede si farà: queste le prime parole di Uberto Di Remigio che, dallo scorso giovedì 4 giugno 2020, è il nuovo presidente della Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Štĕpán Zavřel.
Un annuncio importante che aiuta a guardare con speranza e ottimismo ai prossimi mesi di lavoro per un evento apprezzato in tutto il mondo e per un settore, quello della cultura, che ha subito pesanti perdite a causa del blocco forzato per l’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Coronavirus.
Le mostre e i musei devono poter ripartire anche se gli addetti ai lavori nel campo culturale sono stati invitati a reinventarsi e a ripensare come proporre al grande pubblico le loro iniziative.
Per ora, infatti, gli assembramenti sono vietati e anche gli ingressi agli spazi espositivi e ai musei devono essere contingentati per un approccio diverso alla fruizione della cultura.
Serviva un segnale forte per Sarmede che ha chiuso con successo la 37esima edizione della Mostra di Illustrazione per l’Infanzia poco prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19.
Questo segnale è arrivato dal nuovo presidente Di Remigio, dirigente provinciale in pensione che è stato tra i fondatori della Mostra di Sarmede.
Una nuova sfida accolta con entusiasmo e con tanta voglia di essere un punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in questo campo e che hanno visto minate le loro certezze a causa della sospensione e dell’annullamento di tante iniziative culturali.
“Io sono estremamente emozionato e anche molto orgoglioso per questa nomina – ha dichiarato il presidente Uberto Di Remigio – e devo ringraziare sentitamente anche il precedente presidente che è stato un presidente storico che, dopo 37 anni, è riuscito a portare Sarmede ai vertici internazionali e mondiali. Io sono anche felice perché sono stato un amico di Štĕpán Zavřel, ho frequentato la sua casa e ho imparato ad amare l’arte: lui era una persona straordinaria, un profugo che è riuscito a cambiare completamente il sentire di questo piccolo paese”.
“Sarmede – prosegue Di Remigio – è riuscito in tutti questi anni a portare circa 750 mila visitatori a questa mostra. Nel 1983 un gruppo di amici, insieme a Štĕpán Zavřel, ha deciso di onorare questa comunità di artisti che proveniva dall’Est, facendo la prima mostra nel municipio di Sarmede. È stata una mostra straordinaria perché abbiamo avuto subito successo, quasi 20 mila persone. Non ci aspettavamo che la cultura fosse così attraente in un piccolo paese”.
“È stata una scelta difficile però noi abbiamo deciso di continuare – ha aggiunto il nuovo presidente della Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede – e quindi quest’anno faremo la mostra. Sarà una mostra di grande livello e il titolo sarà il bosco e la natura, temi correlati anche al momento che stiamo vivendo. Il nostro obiettivo è quello di mantenere posti di lavoro, di pagare i nostri fornitori ma anche di mantenere tutti i collaboratori della mostra”.
L’ex presidente Leo Pizzol, che continuerà a supportare la Fondazione come membro del consiglio di amministrazione, ha speso queste parole per il nuovo presidente. “Di Remigio io lo conosco da quando era ragazzino e poi è venuto con me la prima volta a casa di Štĕpán Zavřel perché io, per questioni generazionali, l’ho conosciuto prima di lui. Poi ci siamo sempre frequentati e nel 1997 abbiamo portato la mostra a Sarajevo, con l’appoggio della Provincia di Treviso nella quale Uberto Di Remigio lavorava come funzionario. A Sarajevo, con noi c’era anche Štĕpán Zavřel, la guerra non era ancora finita e ricordo che c’erano delle zone della città dove non si poteva ancora andare perché dall’alto c’erano dei cecchini che sparavano”.
“Con Leo Pizzol – conclude il presidente Uberto Di Remigio – ho un rapporto importantissimo, consolidato da tutti questi anni, e credo che non ci siano solo il passato e il presente ma ci sia una continuità. È chiaro che ci sono stati dei momenti straordinari con Štĕpán Zavřel: una persona incredibile che è riuscita a unire una comunità di artisti proprio qui a Sarmede. Quando si entrava dentro la sua casa, ognuno si spogliava del suo ruolo. Quindi si sentiva un’emozione fortissima perché si avvertiva “l’essere umano”, non tanto il ruolo, la persona o il potere. Lui usava una cosa molto importante: il larìn cioè il fuoco. Il fuoco è qualcosa di molto ancestrale perché quando tu ti siedi attorno al fuoco ci sono 10 mila anni di storia che ti ricordano chi eri e chi sei in sostanza”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
#Qdpnews.it