Le vere origini di Halloween: compleanno del diavolo, americanata o tradizione?

Quali sono le vere origini di Halloween? Gli italiani, quando si avvicina il 31 ottobre, si dividono in tre grandi gruppi: c’è chi la definisce esclusivamente “un’americanata”, una festa puramente commerciale; nel mondo religioso, viene definita “il compleanno del diavolo”, una festività demoniaca; c’è chi invece l’aspetta con ansia per andare casa per casa, travestiti dai mostri più paurosi, a fare “dolcetto o scherzetto”. Morgana Marco Vettorel, storico e co-curatore del progetto “Le vere origini di Halloween”, ha tenuto a Sarmede una conferenza per ripercorrere la storia e trovare finalmente la risposta alla fatidica domanda.

La nascita di Halloween

La parola Halloween nasce tra il 1600 e il 1700 in Scozia ed è la contrattura della frase “All hallow even”, che significa “Vigilia di Ognissanti”, giorno che cade il 31 ottobre. È quindi una festa di origine cattolica? No, bisogna tornare ancora più indietro, all’epoca dei Celti, popolo che si diffuse molto nel nostro territorio, soprattutto nel nord Italia. Questo popolo celebrava, il 31 ottobre, il “Samhain” (fine dell’estate), il terzo e ultimo raccolto prima dell’inverno. Era il capodanno celtico, un anno finiva e uno nuovo iniziava. 

I Celti vedevano, in questo passaggio, un’allegoria della morte: la fine ed un nuovo inizio. Per questo motivo pensavano che, in questa serata magica, il confine che divideva il mondo dei vivi da quello dei morti fosse sottile e che gli spiriti dei cari defunti potessero temporaneamente tornare sulla Terra. La morte per loro era naturale, un corso del tempo, e la accettavano, non avevano paura. Osservando la natura, avevano la consapevolezza che era solo una morte apparente, si sarebbero reincarnati o divinizzati. Come in tutte le festività, anche qui c’erano una serie di tradizioni che sono state tramandate fino ad oggi.

Zucche, travestimenti e dolcetto o scherzetto

I Celti, durante il Samhain, avevano dei rituali per accogliere i morti e tenere a bada quelli più molesti: intagliare rape, patate, ortaggi; i travestimenti e il banchetto in onore dei defunti.

Le zucche. I Celti intagliavano – come in diverse culture del mondo – le rape, patate, ortaggi con fattezze umane, grottesche e spaventose. All’interno veniva messo un lumino e l’opera diventava un amuleto che veniva posto fuori casa. Lo scopo era quello di allontanare gli spiriti maligni, accogliere quelli buoni ma anche di spaventare scherzosamente le persone. Le zucche arrivano quando gli europei iniziarono a migrare nel Nord America portando con sé le proprie tradizioni. Qui scoprirono le zucche. A queste verdure intagliate si deve la leggenda di Jack O’ Lantern, che venne poi diffusa in diverse versioni.

I travestimenti. I Celti credevano che, insieme agli spiriti degli antenati, potessero passare oltrepassare il confine anche gli spiriti malintenzionati. Per questo motivo si travestivano con costumi spaventosi, così da confondersi con gli spiriti maligni e allontanarli. La tradizione è continuata, invariata nei millenni, ed è il motivo per cui ci travestiamo ad Halloween.

Dolcetto o scherzetto. I Celti veneravano e onoravano i loro antenati. Per questo, la notte di Samhain, venivano organizzati grandi banchetti, non solo per i vivi, ma anche per i morti. È nel medioevo che ha origine la vera e propria tradizione del “trick or treat” (dolcetto o scherzetto). Dai costumi tradizionali dei Celti (spiriti, con pelli di animali e corna) si passò a quelli da fantasmi e demoni. I bambini e gli adulti poveri si travestivano ed offrivano buffonate, canzoni o preghiere in cambio di cibo e bevande. Questa tradizione si chiamava “Souling” e chi la praticava veniva definito “Souler”.

Halloween oggi

Quando subentrò al potere Costantino e quindi la religione cristiana, vennero schiacciate o assorbite le tradizioni pagane. La Chiesa adottò questa festa nel VIII secolo quando Papa Gregorio III spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1° novembre per facilitare la conversione dei pagani. Successivamente Papa Gregorio IV estese la celebrazione di Ognissanti a tutta la Chiesa. La festa che oggi tutti conosciamo risale alle popolazioni celtiche, precristiane che abitavano non solo le isole Britanniche, ma anche tutta l’Europa.

Nel periodo Elisabettiano, sono stati tolti i riferimenti della morte, dando a Halloween il colore arancione (fine estate) e nero (inverno). L’America ha riportato Halloween per scopi commerciali ma in realtà è una festa tradizionale dei nostri territori. Gli americani hanno reso questa festa adatta ai bambini ma l’abbiamo fatta nascere noi. Tante feste che sembrano lontane in realtà sono legate al nostro passato. Non consideriamo la parte consumistica di Halloween, ma guardiamo alle tradizioni nostre. Se Halloween è commerciale, Natale è la regina e Halloween il servo.

Halloween e bambini 

Molti genitori hanno paura di trasmettere questa festività ai bambini, non fanno travestire i loro piccoli e non li portano a fare “dolcetto o scherzetto”.

Tutto il mondo della psicologia concorda che Halloween è propedeutico, necessario per la crescita di un bambino. Il bambino affronta la sua paura e la elabora. Vestendosi dal mostro che lo spaventa, lo fa ridere e riesce a superare la paura. Permette di elaborare la paura con la risata.

Satanismo e gatti neri 

Il Satanismo nasce dalla repressione del Paganesimo da parte del Cristianesimo: ai contadini sono stati tolti gli Dei della natura quindi hanno creato questa nuova figura. Il Satanismo si divide in: occultista, razionalista, spirituale, gnostico, luciferiano e acido. Solo quest’ultimo è pericoloso ed effettivamente vengono fatti dei sacrifici, un fenomeno quindi molto ristretto. Gli altri movimenti, venerano l’angelo ribelle che vuole il potenziamento dell’uomo e non la sua repressione sotto un potente Dio.

Halloween è il compleanno del diavolo? Anche i satanisti stessi ridono di questa affermazione. Per loro, come per i Pagani, Halloween è il capodanno. Il satanista, nel 31 ottobre, vede la morte e la rinascita della naturain cui gli spiriti tornano sulla terra e si può festeggiare insieme la nascita di un nuovo ciclo. Quelli acidi la vedono sempre come un capodanno ma se ne fregano della natura: è un culto basato sull’ego eccessivo quindi è un secondo compleanno, una loro rinascita e offrono un sacrificio.

Per quanto riguarda la leggenda del rapimenti dei gatti neri per un sacrificio, ci può essere un pazzo, un esaltato che ammazza il gatto nero ma è un fenomeno molto ristretto e non è collegato a Halloween. I gatti, parlando con i numeri, possono essere sequestrati e uccisi dai satanisti molto meno rispetto a quelli che uccidiamo noi a capodanno.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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