Maria Dal Cin, direttrice dell’ufficio postale di Sarmede dagli anni ’90, va in pensione: “Siamo passati dal ‘forbici e colla’ al computer”

“A Sarmede Maria è un’istituzione, una certezza non solo per il mestiere che fa ma anche per la disponibilità che ci ha sempre messo, per la competenza e la timidezza”, raccontano quelli che hanno conosciuto la direttrice dell’ufficio postale di Sarmede, Maria Dal Cin, che oggi, sabato 31 dicembre, è andata in pensione dopo oltre trent’anni di lavoro nella sua città.

“In questi anni ho sempre cercato di fare il mio dovere”, ha affermato Maria anche se il suo slogan è: “Sono una persona all’acqua di rose”, poche parole perché è il lavoro che ha fatto negli anni a parlare per lei.

Maria ha iniziato a lavorare in Poste Italiane nel 1984 a Follina, poi Codognè, Fregona e per finire a Sarmede – paese in cui abita – nel 1991 dove, quattro anni dopo, è diventata direttrice.

“Il cliente è sacro – racconta Maria – e ho cercato di trattare tutti allo stesso modo, a partire dalle persone più difficili. Quando entra qualcuno in ufficio so già se è un cittadino di Sarmede o se viene da fuori, ma ovviamente qui non si fanno differenze. Questo nel tempo è stato apprezzato dai miei clienti che mi ricambiano con la loro correttezza. Il merito di tutto questo è anche di chi mi affianca allo sportello, in particolare la mia collaboratrice Emanuela Bitto, con il sostegno della filiale di Treviso“.

In quasi 40 anni di lavoro negli uffici postali, Maria è testimone dei profondi cambiamenti sociali e tecnologici. Un periodo in cui il mondo è cambiato, anche più di una volta: “Siamo passati dal ‘forbici e colla’, che erano il nostro strumento di lavoro, al computer. Negli anni ’80 il lavoro era tutto manuale, poi le cose sono cambiate e ci siamo adeguati alle nuove tecnologie. Se prima in ufficio postale si andava per spedire lettere, oggi si va per gestire un conto corrente, spedire o ricevere un pacco, gestire una carta Postepay. Non sono cambiati gli strumenti del risparmio postale, come i libretti ed i buoni postali che, digitalizzati, proseguono la loro storia pluridecennale. Indimenticabile, il periodo della pandemia durante il quale abbiamo continuato a lavorare, nonostante tutto”.

Ed ora cosa farà Maria? “Ho dato tanto a Poste Italiane. Adesso mi aspetta un bel periodo di riposo e poi comincerò a pensare al futuro”.

(Foto: Google Maps).
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