Presentata la 41esima Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia”

È stata presentata oggi, martedì, a palazzo Ferro Fini, la quarantunesima edizione della Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia ‘Le immagini della fantasia’, che sarà ospitata a Sarmede, in provincia di Treviso, da sabato 18 novembre a domenica 18 febbraio 2024.

La Fondazione Štĕpán Zavřel, che cura la Mostra, ha da sempre ritenuto l’illustrazione un formidabile strumento di libertà e di crescita umana e artistica. Quest’anno, il tema guida e filo conduttore della Mostra sarà ‘Orizzonti e confini’, per disegnare un mondo aperto, senza limiti geografici o culturali, in sintonia con il pensiero di Štĕpán Zavřel, un uomo alla ricerca della libertà, in fuga per questo dalla Praga del 1968.

La quarantunesima edizione, curata da Gabriel Pacheco, è costituita da 350 opere realizzate da ventotto illustratori provenienti da quindici Paesi.

Ospite d’onore sarà l’illustratore bulgaro Svetlin Vassilev, con una apposita sezione a lui dedicata, dove vengono espresse le infinite possibilità dell’arte. La sua opera è il risultato dell’incontro di culture diverse, per geografia e tempo.

Il percorso espositivo della Mostra si compone di altre sezioni.

La sezione Tema ‘Orizzonti e confini’ documenta il lavoro di otto artisti che raccontano di confini geografici e di possibili orizzonti, di attraversamenti, esplorazioni e scoperte.

La sezione Panorama ‘Oltre le immagini’, presenta un focus sull’illustrazione contemporanea. Quattordici artisti riflettono sulle diverse forme di bellezza, sulla forza del pensiero antico, sulla condizione della donna e sull’eterna lotta tra bene e male; provano, attraverso l’immagine, a raggiungere l’oltre.

La sezione Pedagogia ‘Meta- pensiero fantastico’ riunisce le opere di otto artisti le cui storie affrontano il tema della crescita, della trasformazione del corpo all’incontro con la propria interiorità, parlano di conquiste, sogni e desideri.

L’ultima sezione, ‘Il mondo di Štĕpán Zavřel’, racchiude le illustrazioni dell’albo ‘La pioggia di stelle’, fiaba dei fratelli Grimm dedicata al valore del dono, tema particolarmente caro all’artista.

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha introdotto la presentazione della Mostra di Sarmede, “un paese dove la favola diventa realtà, autentico spazio della mente dove i sogni diventano tangibili, nato dalla lungimiranza visionaria di Štĕpán Zavřel e cresciuto grazie all’impegno di tante persone che hanno fatto di questo luogo un momento d’incontro di arte, di artisti, attorno all’illustrazione per l’infanzia”.

“Arte, artisti, infanzia – ha osservato il presidente del Consiglio – è difficile non pensare a ben altre immagini che giungono in questi giorni in maniera drammatica da Paesi a noi vicini, dove la cronaca parla di bambini uccisi, presi in ostaggio come merce, massacrati nel sonno. Davanti a tutto ciò, qual è allora il significato di Sarmede oggi? La risposta ce la dà un grande scrittore russo, uno dei più grandi estimatori della Bellezza in età moderna, Fiodor Dostoevskij. ‘La bellezza salverà il mondo’ è una frase celebre che Dostoevskij farà dire al principe protagonista dell’Idiota”.

“Cos’era la Bellezza per Dostoevskij? Molti non sanno che l’insigne scrittore russo aveva una spiccata predilezione per Raffaello, in particolare per un’opera del Maestro d’Urbino, la Madonna Sistina, oggi conservata a Dresda, uno dei dipinti più mirabili di tutta la storia dell’arte, di cui lo scrittore aveva una riproduzione, a cui si rivolgeva in riflessione soprattutto dopo la morte del figlio bambino: ‘Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere senza bellezza è impossibile’, ripeteva Dostoevskij. – precisa – Bellezza è più che estetica; possiede una dimensione etica e religiosa: il concetto di bellezza ha attraversato tutta la storia dell’Occidente e dell’Oriente, e la sua elaborazione è sempre stata al centro del pensiero filosofico e teologico, sin dall’inizio della nostra civiltà. È sufficiente pensare al mondo greco, dove il termine kalós significa allo stesso tempo ‘bello’ e ‘buono’, in un’inseparabilità tra etica ed estetica. Ecco perché la bellezza, cioè il buono e il bello, salveranno il mondo, e questo è il messaggio che giunge da Sarmede, riproponendo completamente la riflessione di Dostoevskij. In russo, la lingua di Dostoevskij, mondo si dice ‘Mir’, ma ‘Mir’ in russo vuol dire anche ‘Pace'”.

“Ecco allora che la bellezza salverà la Pace e con essa il mondo, e io spero che in molti, tutti i visitatori delle tante iniziative che oggi presentiamo, possano condividere questo sentimento, questa speranza, e guardare al presente con il pessimismo dell’intelligenza, ma al domani con l’ottimismo della volontà, ribadendo la bellezza e la bontà della vita, la necessità della pace e della solidarietà umana, la civile convivenza nel dialogo, nell’accettazione dell’altro, ben sapendo, come insegna la stessa storia di Sarmede, lo stesso sogno di Štĕpán Zavřel, che le favole possono diventare realtà” conclude.

Larry Pizzol, sindaco del Comune di Sarmede, ha assicurato che “anche quest’anno, la Mostra riuscirà a emozionare, a farci sognare. È frutto di un lavoro intenso che ha fatto di Sarmede un punto di riferimento assoluto, a livello internazionale, per l’editoria rivolta al mondo dell’infanzia. Il filo conduttore di questa edizione, il tema ‘Orizzonti e confini’, presenta una duplice chiave di lettura. La prima, investe l’interiorità di ogni persona, invita a riflettere sui propri limiti per cercare di superarli e crescere. La seconda, invece, pone al centro la forza dell’immagine che, al pari della musica, produce la magia di lasciare il pensiero umano libero di spaziare”.

“Grazie alle fiabe, ai racconti e alle immagini, i più piccoli possono cogliere quello che all’occhio umano ancora sfugge, superando il limite del visibile. – dichiara il primo cittadino – La Mostra è diventata una realtà importante, un punto di riferimento per tutta la comunità di Sarmede, soprattutto dopo gli ultimi anni di disorientamento a causa, prima del Covid e poi delle guerre. Le fiabe aiutano a estraniarsi dai problemi quotidiani, a osservare il mondo con occhi diversi; hanno la capacità di unire le famiglie, riuscendo, al contempo, a trattare tematiche particolari e importanti. Da quarantun anni, portiamo avanti un progetto culturale la cui forza è sapersi innovare, sempre, per restare al passo con i tempi, senza tuttavia mai perdere il punto di riferimento: i bambini”.

Uberto Di Remigio, presidente della ‘Fondazione Mostra’, ha ricordato le “origini della Mostra, quando non aveva ancora quel carattere ‘internazionale’, che ha poi creato, non solo il successo della Mostra, ma soprattutto la favola di Sarmede. Una Mostra che è diventata ‘internazionale’ dopo la profusione di importanti sforzi organizzativi, cullando il sogno di una grande Europa, senza più limiti geografici, pronta a confrontarsi e a esplorare culture diverse. Il traino internazionale è stato necessario per poter offrire prodotti artistici di grande qualità, frutto del confronto con diversi Paesi. Sarmede ha così potuto ospitare personaggi e artisti di primo piano”.

“La comunità locale ha saputo stringersi attorno a un gruppo di profughi cecoslovacchi emigrati nel 1968: ben prima dell’Unione europea, tutti eravamo ispirati dalla grande voglia di conoscere un’Europa più libera e non divisa in due blocchi contrapposti. – prosegue – Dopo la Mostra internazionale, la Fondazione ha creato la prima Scuola in Italia d’illustrazione di carattere internazionale su albo illustrato, frequentata da circa cinquecento studenti all’anno, in presenza e ora anche online”.

“La Scuola d’Illustrazione è stata progettata ispirandosi alla antica ‘bottega dell’arte’: i migliori professori d’illustrazione di arte del mondo sono stati chiamati a Sarmede per lavorare assieme a un gruppo di 15/20 studenti, per sei/sette giorni. Abbiamo inoltre creato l’attività di mostre itineranti, in Italia e nel mondo, più di cinquecento, che hanno conosciuto sedi prestigiose, ospitate a Madrid, Parigi, Istambul e in Cina. Credo che la parola chiave sia aprirsi a culture diverse, soprattutto nel momento storico che stiamo vivendo, per una crescita comune” conclude.

Gabriel Pacheco, direttore artistico della mostra, ha sottolineato come la “Mostra è diventata una manifestazione culturale che si dipana lungo un filo conduttore rappresentato dal tema ‘Orizzonti e confini’: una riflessione sulla forma utilizzata dagli artisti e, più in generale, dalla letteratura, in particolare l’illustrazione per l’infanzia, intorno al concetto di confini. Invece di pensare a una geografia limitata dai confini, si progetta una perimetrazione collegata a quello che possiamo fare, anche andando ‘oltre’. Ci avvaliamo di testi classici, come Pinocchio, Gulliver, Icaro, che trattano questa tematica che gli artisti ci fanno scoprire in forme diverse, anche ricorrendo a metafore”.

(Foto: Regione Veneto).
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