Rinnovato dopo quattro anni il gemellaggio con Cocumont. Pizzol: “Un legame spontaneo, autentico e fraterno”

L'Onore ai caduti
L’Onore ai caduti


Un weekend di festa e scambi culturali quello appena trascorso a Sarmede: è stato celebrato infatti il gemellaggio con Cocumont, un Comune della Francia di 987 abitanti situato nel dipartimento del Lot e Garonna, nella regione della Nuova Aquitania.

 L’intervento di Jean-Louis Zanette

Il gemellaggio (town twinning) è stato ideato in Europa attorno al 1950 e rappresenta la stipulazione ufficiale di un’unione fra due o più comunità, allo scopo di cooperare e collaborare in diversi settori e di stabilire rapporti duraturi nel tempo. Una rete che favorisce l’integrazione europea e promuove il dialogo interculturale, lo scambio di esperienze, conoscenze, valori e tradizioni, il confronto costruttivo e l’arricchimento reciproco, contribuendo quindi alla definizione dell’identità comune europea.

L’Onore ai Caduti con i sindaci Larry Pizzol e Jean-Luc Armand 

I cittadini di Cocumont sono arrivati a Sarmede, ospiti di alcune famiglie del posto, giovedì. Insieme all’amministrazione e ad alcuni rappresentanti delle associazioni sarmedesi hanno visitato “Il Museo Longarone Vajont – Attimi di Storia” e il Cimitero monumentale delle Vittime del Vajont a Fortogna. Sono stati poi in visita a Cortina d’Ampezzo e al lago di Misurina, a Portogruaro e Concordia Sagittaria per visitare il Museo nazionale concordiese di Portogruaro e l’Area archeologica di Concordia Sagittaria, e a Grado. 

L’Alzabandiera

Domenica si è svolta la cerimonia ufficiale di gemellaggio con la celebrazione della messa a Montaner, l’Alzabandiera e gli Onori ai Caduti con i gruppi alpini e artiglieri di Montaner, Sarmede e Rugolo e i consiglieri comunali dei ragazzi, guidati dalla sindaco Irene Gava.

“Siamo qui per riconfermare il patto di gemellaggio che dal 2017 ci lega in modo autentico e spontaneo, suggellando un legame fraterno tra le due comunità – ha dichiarato il sindaco di Sarmede Larry Pizzol -. Vogliamo esprimere oggi il giusto riconoscimento a tutti coloro che hanno lasciato il proprio paese d’origine, la terra e i cari emigrando in Francia in cerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia, convinti e consapevoli che l’esistenza di ciascuno si costruisce con la volontà e tenacia personale e la capacità di integrarsi con culture, lingue e tradizioni diverse. Tutto questo è stato fatto con umiltà e orgoglio per le proprie radici.

Il mobile bar a forma di botte, dono di Cocumont ai “gemelli” di Sarmede 

Nel 2024 si festeggeranno i 100 anni dei primi arrivi francesi che hanno contribuito alla costruzione delle fondamenta sulle quali si sono retti i pilastri etici della convivenza dell’Europa di oggi: dignità della persona, giustizia, diritto al lavoro e libertà. Dobbiamo lavorare per far sì che il nostro legame si rafforzi, che i giovani possano incontrarsi sentendosi cittadini d’Europa, consapevoli che solo la conoscenza e la condivisione possono farci diventare uomini e donne liberi”.

“Mi rivolgo a voi nella lingua parlata dai nostri nonni, il gitano – ha spiegato il sindaco di Cocumont Jean-Luc Armand -. La pandemia non ha intaccato la nostra amicizia e la volontà di rinnovare il gemellaggio. Giornate di fratellanzascambi culturali, riscoperte turistiche ed enogastronomiche. Riconosco in Larry e condivido con lui la sensibilità e i forti valori di apertura, condivisione e scambio, e l’impegno al servizio di un’Europa di pace. Le nostre famiglie sono unite e condividono un secolo di storia. I giovani devono essere il futuro del nostro gemellaggio”.

 I cittadini italiani e francesi presenti alla cerimonia

“Finalmente, dopo i ritardi causa Covid, abbiamo avuto il piacere di avere qui con noi i nostri amici francesi – ha affermato Stefano Maso, presidente del Comitato di gemellaggio di Sarmede -. Un’amicizia che abbiamo constatato e sentito in questi due giorni. Spero che il nostro operato possa continuare all’infinito, perché noi siamo felici di portarlo avanti”. Ad intervenire successivamente, il presidente del Comitato di gemellaggio francese Jean-Louis Zanette: “La nostra volontà è quella di organizzare, in collaborazione, nuove attività e incontri per favorire questi legami d’amicizia. Ringrazio l’amministrazione comunale e le famiglie di Sarmede che ci hanno ospitato in questi giorni”.

È stato poi osservato un minuto di silenzio in memoria di Dina Dal Cin, la prima figlia di una giovane coppia di migranti di Sarmede a nascere nel territorio di Cocumont: “Nel 1924 mio padre Bartolomeo e il suocero Antoine presero il treno per la Francia – raccontava Dina -. Si fermarono a Tolosa dove vennero indirizzati verso terre più convenienti ma piene di rovi. Si armarono di coraggio e si misero all’opera. Ho sempre ammirato il loro coraggio che ebbero ad aver lasciato la patria”. Un pensiero è stato rivolto anche alle vittime della pandemia, dell’Ucraina e per l’attuale situazione in cui versa l’Emilia Romagna.

L’intervento di Stefano Maso 

A conclusione della cerimonia è avvenuto lo scambio dei regali. Il Comune di Sarmede ha donato la bandiera raffigurante il gemellaggio tra i due territori, mentre Cocumont ha donato un mobile bar a forma di botte con disegnati i luoghi e simboli caratteristici di Sarmede.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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