Sarmede, domani riprende la liturgia ortodossa a Montaner. Misurazione della temperatura e mascherina obbligatoria

“Cristo è risorto. Finalmente domenica 24 maggio apriamo le nostre chiese. E la chiesa di Santa Cecilia di Val aprirà le sue porte per accoglierci per le celebrazioni della divina liturgia”.

Con questo annuncio gioioso, padre Athenagoras Fasiolo, rettore del monastero femminile ortodosso di Santa Barbara di Montaner, ha annunciato la ripresa delle funzioni domenicali nella comunità, nel Comune di Sarmede, da lui guidata.

La prima divina liturgia verrà celebrata alle 9.30, come di consueto. L’invito ai fedeli è di presentarsi per tempo perché dovranno entrare in chiesa uno ad uno, rispettando il distanziamento sociale, muniti di mascherina.

Il luogo sacro potrà contenere un massimo di 35 persone e a tutti, all’ingresso, verrà misurata la temperatura. Chi ha la febbre o non si sente bene è pregato di rimanere direttamente a casa, per rispetto degli altri.

“Venite con fiducia in Dio. – afferma padre Fasiolo rivolgendosi ai fedeli – Entrerete, accenderete le vostre candele per i vivi e per i morti. All’entrata vi invito a lasciare il vostro aiuto. Vi chiedo di essere come sempre generosi, perché ancora di più in questi tempi dobbiamo provvedere a sanificare la chiesa quando la apriamo, quando la chiudiamo, dobbiamo comperare gel per disinfettare, mascherine per aiutarvi. Per cui anche noi per aiutare voi chiediamo il vostro aiuto. Una volta entrati in chiesa non bacerete le icone, farete un inchino di fronte ad esse. Il vostro inchino sia preghiera come fosse un bacio”.

Anche all’interno della chiesa le persone, nei banchi, dovranno mantenere la distanza di un metro. A meno che non si tratti di familiari. Niente abbracci tra presenti e niente bacio alla mano del sacerdote.

“Dobbiamo avere pazienza, – prosegue – anche questo è un nuovo modo di avere pazienza, senza avere paura”.

In caso di bel tempo, all’esterno della chiesa verranno posizionati dei posti a sedere, appositamente distanziati.

Nel sottolineare l’importanza del sacramento della comunione, che esorta di fare con serietà una volta al mese, padre Athenagoras afferma: “La divina eucaristia è farmaco di immortalità. Nei duemila anni di storia della Chiesa, il corpo e sangue di Cristo non sono mai stati portatori di virus, portatori di malattia. Sarebbe impensabile che il principe della vita portasse la morte. Però allo stesso tempo, come uomini, non dobbiamo tentare Dio. La nostra superbia potrebbe farci credere che noi siamo al di sopra di ogni problema e così tentare Dio, per noi stessi e per gli altri”.

In questo periodo la liturgia sarà solo alla domenica. Non ci saranno funzioni neanche nelle grandi feste durante la settimana, come ad esempio per la prossima festa dell’Ascensione. In questo caso la liturgia si terrà a porte chiuse in monastero alla presenza della comunità delle monache e chi vorrà, potrà consegnare le proprie intenzioni di preghiera.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di padre Athenagoras Fasiolo).
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