La scuola primaria di Montaner di Sarmede (nella foto) ha cessato la sua attività e non riaprirà i battenti a settembre, per il prossimo anno scolastico. L’attaccamento della popolazione alla elementare dedicata a “Giovanna Faè”, lo si è compreso e misurato nello scorso fine settimana, quando, venerdì sera 7 giugno, si è tenuta una commovente festa di fine anno scolastico, ed il giorno successivo un pranzo, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, fra le famiglie di quei bambini che fino ad ora l’hanno frequentata.
Entrambi i momenti hanno avuto luogo nel cortile antistante l’edificio scolastico. Il sindaco di Sarmede, Larry Pizzol, residente a Montaner, nell’esprimere l’amaro sentimento di sconfitta e tutto il suo rammarico per questa triste decisione che suo malgrado ha dovuto assumere, preannuncia che è intenzionato a dare battaglia, chiedendo di incontrare il Ministro dell’Istruzione prima della pausa estiva. A quest’ultimo presenterà la situazione e chiederà che siano rivisti i parametri attraverso i quali si va di fatto a penalizzare una comunità in cui vivono un migliaio di residenti.
“La scelta di chiudere la primaria di Montaner – ha spiegato il primo cittadino – è stata presa in seguito al calo demografico della popolazione scolastica che avrebbe costretto all’insegnamento di materie fondamentali in pluriclassi”. Le attuali iscrizioni sono troppo poche per poter continuare a mantenere il servizio scolastico a Montaner, nonostante gli sforzi finora profusi dalla pubblica amministrazione e dal mondo della scuola (che fa capo all’IC di Cappella Maggiore, diretto da Elvio Poloni).
Tant’è che Larry Pizzol spiega: “A Montaner erano rimaste solo le ultime tre classi della primaria, mentre gli iscritti alla prima e alla seconda erano già stati trasferiti nel plesso di Sarmede. E’ stata una scelta dolorosa. Risiedo a Montaner ed ho frequentato anch’io da bambino questa scuola che ritengo tutt’oggi d’eccellenza. Abbiamo assunto questa decisione, con i genitori dei bambini. Per l’anno scolastico 2019-2020 tutte le classi verranno accorpate a Sarmede. Ho parlato con “il cuore in mano” ai genitori e alla popolazione e senza voler creare illusioni o alimentare false aspettative, mi sono impegnato con loro per vedere, per capire se ci potrà essere uno spiraglio che ci consenta di riaprire la scuola. Sarà una battaglia difficile che comunque devo intraprendere perché lo devo alla mia gente.
“E’ mia intenzione – continua Pizzol – parlare al Ministro dell’Istruzione, per presentargli la nostra situazione e chiedergli di salvaguardare le scuole di collina in fascia pedemontana, come la nostra, perché rappresentano oltre che luoghi di cultura ed insegnamento, anche punti di riferimento cardinali attorno ai quali ruota e si svolge la vita sociale e di relazione di un’intera Comunità. Per questo io non mollo”.
Non contano solo i numeri e i conti economici se si contrastano abbandono dei territori e assenza di servizi. L’Amministrazione comunale di Sarmede si sta impegnando anche sul fronte sociale, elargendo dei contributi a favore delle giovani coppie che decidano di risiedere a Sarmede e assegnando un aiuto economico per le nuove nascite. Un eloquente indirizzo di chi ama la propria terra e ha pensato a degli strumenti atti a favorire la crescita residenziale e demografica, premiando la natalità.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it).
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