La piaga dell’ecovandalismo è ormai una diffusa in tutto l’alto trevigiano e le segnalazioni di rifiuti abbandonati sono all’ordine del giorno in tutte le stagioni, soprattutto sui social network.
Alcuni cittadini di Segusino non accettano più questa situazione e hanno deciso di alzare la voce. Nelle scorse settimane Dorotea Franceschin, Stefania Franceschin, Irene Longo e Stephanie Rebuli hanno perciò lanciato il progetto #ilpiaveènostro: un’idea nata dalla collaborazione tra il chiosco Barc-het e l’associazione culturale “Il collettivo”.
Lo scopo della campagna è raccogliere quante più foto possibile dei rifiuti abbandonati lungo il greto del Piave. Per fare questo è stato creato su Instagram e su Facebook proprio l’hashtag #ilpiaveènostro. Nei prossimi due mesi chiunque potrà condividere i propri scatti per documentare le tracce d’inciviltà che, ogni giorno, l’uomo lascia dietro di sé.
“La piaga dell’immondizia abbandonata sta prendendo sempre più piede – spiegano le quattro promotrici dell’iniziativa – per questo vogliamo innescare una presa di coscienza in tutti coloro che buttano ed anche in quelli che vedono e non raccolgono, partendo dal principio che il Piave è un elemento che ci caratterizza molto profondamente”.
“La nostra non è una campagna di sensibilizzazione – proseguono le ideatrici – non è un reportage, non è una protesta. #ilpiaveènostro è una presa di coscienza sulla bellezza della natura di un fiume che attraversa le nostre vite ed i nostri cuori”.
La chiosa finale sarà una mostra fotografica, allestita in autunno lungo la sponda segusinese del Piave, dove verranno esposte le immagini più belle selezionate dagli organizzatori.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: #ilpiaveènostro).
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