Fino al 6 febbraio il Presepio artistico di Segusino: altruismo, vita contadina e un tocco di Umbria nell’edizione dal titolo “Mi curo di te”

Si intitola “Mi curo di te” l’edizione 2021-2022 del Presepio artistico di Segusino: l’allestimento di questi scenari è ormai una tradizione per i cittadini e un’attrazione per coloro che vengono a vederli anche da lontano.

Per questo Natale, il comitato Amici del Presepio di Segusino ha proposto un’interpretazione decisamente ottimista e piena di speranza, volta a cogliere quei pochi ma significativi momenti positivi in questi ultimi due anni: l’altruismo, in tutte le sue forme più intime, si traduce in piccoli atti di gentilezza, che vengono descritti nei vari scenari del presepe. 

Il parroco che dà una coperta a un povero, un ragazzo che tende la mano a un altro ragazzo scivolato in vespa sulla neve, un uomo che porta un cesto di viveri a un’altra famiglia, una bambina che medica il piede della nonna. 

La novità principale si nota già all’ingresso: la Natività, scena centrale, è stata decontestualizzata dall’ambiente tipicamente veneto e spostata in Umbria, ricreando un borgo medievale che si rende riconoscibile grazie allo stemma di Narni.

“Abbiamo creato così una sorta di ponte lungo l’Italia, un gemellaggio con l’Umbria, che come il Veneto è una bellissima regione ricca di piccoli borghi” spiega il presidente degli Amici del Presepio di Segusino, Carlo Stramare. È interessante sapere che proprio per il suo nome, che suonava forse particolarmente fiabesco, lo scrittore Clive Steples Lewis scelse “Narnia” come nome per la sua terra leggendaria.

Sotto al simbolo del grifone rosso di Narni, la natività è rappresentata con miniature volutamente più grandi delle altre: sullo sfondo, un gioco di specchi mostra prospettive innevate e scorci di vita contadina.

Gli altri scenari, disposti lungo il corridoio, presentano altre situazioni, alcune delle quali già presenti gli anni scorsi: la maggior parte dei personaggi ritratti hanno davvero fatto parte della vita di Segusino o dei paesi vicini.

L’ultimo scenario, forse il più ricco, ritrae la città di Feltre. Per le moltissime miniature del presepio di Segusino, le 24 ore durano circa tre minuti: è così possibile per un visitatore osservare nuovi dettagli, fuocherelli accesi, lampioncini e lanterne, al calar delle tenebre. 

“Abbiamo iniziato a lavorare ad agosto per allestire tutto, entrando scaglionati per evitare contagi tra di noi- spiega Stramare, – Le visite ci stanno dando grande soddisfazione perché molto più numerose di quanto potessimo pensare. Si entra scaglionati e col green pass, quindi la modalità di visita è sicura”. Il plauso all’iniziativa arriva anche dal sindaco Gloria Paulon: “Va dato merito ai volontari non solo per l’allestimento ma anche per aver trovato delle modalità di permettere le visite in sicurezza. L’anno scorso non siamo riusciti ad aprire: a maggior ragione questo presepe è un segnale di positività e di speranza”. 

A Segusino, il periodo natalizio non è da considerarsi del tutto finito: il presepe rimarrà aperto fino al 6 febbraio nei pomeriggi dei giorni prefestivi e per tutta la giornata alla domenica; inoltre è stato previsto un concerto di musica natalizia italiana e messicana, il 16 gennaio alle 17, alla Chiesa Parrocchiale. L’evento prende il nome di “Hermanos Todos” e celebra la relazione tra la comunità di Segusino e quella di Chipilo.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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