Miliés, rifiuti lungo la strada. Il sindaco: “Usate l’app Savno per segnalazioni, siate sentinelle del territorio”

“Nonostante i cartelli minacciosi e la buona volontà di molta gente, la strada per Miliés sta diventando una discarica a tutti gli effetti! Mi sono dovuta fermare e fotografare perché sono incredula che nel 2020 la gente sia ancora così incivile e irrispettosa del pianeta in cui vive!”.

È lo sfogo pubblicato martedì sulla pagina Facebook di Segusino da Dorotea Franceschin, da anni impegnata concretamente nella lotta all’ecovandalismo nel Comune di Segusino e protagonista con la sorella Stefania e le amiche Irene Longo e Stephanie Rebuli dell’originale iniziativa “Il Piave è nostro” (vedi articolo).

Una proposta di “denuncia fotografica allargata” dei rifiuti abbandonati lungo il greto del Piave a Segusino, lanciata nel 2018 con una mostra fotografica e una giornata comunitaria di raccolta dei rifiuti, avvenuta anche lo scorso anno .

Sono mille i sacchetti neri lungo la strada, che gli animali, ovviamente, poi aprono e seminano per i boschi – prosegue Dorotea nel post sul gruppo Facebook di Segusino -. Cerco un aiuto da chi come me è a casa, sono disposta a raccoglierli se qualcuno mi dà una mano”.

“Ma davvero non c’è modo di risalire ai colpevoli o perlomeno metterli in difficoltà nel farlo?” si chiede Dorotea.

Il sindaco Gloria Paulon, informata di quest’ennesimo gesto di inciviltà, ha così risposto: “L’abbandono di immondizie è stato segnalato come sempre a Savno tramite l’app “città pulita”, che abbiamo comunicato anche ai cittadini in diverse occasioni; invito gli stessi ad usarla, chiunque può fare la segnalazione e solitamente la ditta interviene anche in tempi celeri, se le immondizie sono in un posto accessibile”.

“È ovvio che le fototrappole possono essere un deterrente e stiamo valutando di usarle, ma credo, purtroppo, che il problema sarebbe probabilmente spostato altrove; il nostro territorio è vasto e diventa difficile coprire tutti o potenziali luoghi di abbandono – prosegue Paulon -. Tra l’altro serve che il soggetto sia ben visibile ed identificabile dalle registrazioni, cosa che non avviene se la fototrappola non è posizionata vicina o se, per esempio, il fatto avviene col buio”.

Invito i cittadini a fungere da “sentinelle” del proprio territorio, segnalando (come già fanno) questi casi e magari annotando possibili indizi – conclude il sindaco di Segusino -. Al momento credo che il “fare squadra” contro questi atti di inciviltà possa essere l’unica arma vincente”.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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