Sempre meno speranze per la “Casa della Sindica” di Segusino: tetto semicrollato, via Riù a senso unico alternato

La storia ultracentenaria di uno degli edifici più affascinanti e, al tempo stesso, più degradati di Segusino pare proseguire verso un punto di non ritorno.

Ieri, giovedì 13 agosto, è stato istituito un senso unico alternato lungo via Riù, che costeggia la canonica e il centro parrocchiale, e la “Casa della Sindica” è stata delimitata con delle transenne in quanto c’è il pericolo che i coppi del cornicione della residenza ottocentesca cadano addosso a pedoni e veicoli di passaggio.

Gli uffici comunali – fa sapere l’assessore Diego Longo – hanno già contattato i proprietari dell’immobile, i quali provvederanno quanto prima alla rimozione dei coppi pericolanti“. Proprietari che sono parenti della contessa austriaca Clelia Jagër Verri, nota come “la sindica” in quanto sposò il primo cittadino Beniamino Verri.

Sta di fatto che il problema rimane perché la casa è ormai ricoperta da piante infestanti, il particolare intonaco bordeaux si sta scrostando e una parte del tetto è collassata su se stessa. Insomma, un biglietto da visita per nulla gradevole sia per chi abita a Segusino sia per i turisti che da via Mulini imboccano i tornanti che portano ai borghi di Stramare e Miliés.

casa sindica 1

Esattamente un anno fa l’amministrazione Paulon aveva comunicato di essere intenzionata ad acquistare, restaurare e valorizzare questa pregiata residenza nobiliare con l’obiettivo di creare un museo accattivante collegato alla Valle dei Mulini e al Sentiero delle Acque e di realizzare anche un auditorium comunale (vedi articolo).

Le idee erano allo stato embrionale lo scorso anno e sono rimaste tali anche a causa dell’emergenza Covid che, ovviamente, ha avuto la precedenza in questi mesi, anche perché i proprietari continuano a non essere interessati a rivalutare autonomamente l’edificio storico, nonostante ci sia il rischio che possa crollare.

L’amministrazione Paulon da sola non può farcela e già lo scorso anno aveva comunicato che l’obiettivo era cercare di attrarre il sostegno di altri enti, in primis la Soprintendenza. “Un’idea turisticamente e culturalmente interessante che potrebbe diventare realtà attraendo fondi europei” aveva affermato lo scorso anno il sindaco Gloria Paulon.

Al momento quanto ideato è in stand-by, con la speranza che questo gioiello artistico dell’Alta Marca Trevigiana possa ritornare ai fasti di un tempo.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts