Segusino continua a valorizzare la storia locale: sistemato il pozzo di Miliés, era l’unica fonte d’acqua fino al 1939

Credere nel proprio passato per lasciarne viva traccia nel futuro di chi verrà dopo di noi: è questo lo spirito che dovrebbe muoverci affinché l’importanza delle tradizioni, degli usi e dei costumi che ci hanno contraddistinto e ci contraddistinguono non vengono abbandonati.

Un messaggio che negli ultimi anni è arrivato forte e chiaro a Segusino, nelle sue frazioni e nei suoi due caratteristici borghi montani.

L’ultimo gesto d’amore per il territorio, in apparenza piccolo, è stato la pulizia, la messa in sicurezza e la predisposizione di un impianto di illuminazione dell’antico pozzo di Miliés, “el pos de Nanin”, unica fonte d’acqua nel borgo fino al 1939; intervento realizzato dagli Amici di Miliés.

Nell’anno in cui la Germania invadeva la Polonia scatenando la Seconda guerra mondiale, il Genio Civile di Treviso installava un impianto a Stramare per rifornire d’acqua potabile il borgo di Miliés.

insegna del pozzo

Una novità assoluta in anni così duri, una novità anche in termini di fatica per Giovanni Puttin, soprannominato “Nanin”, ultimo curatore del pozzo, per tutti i residenti più o meno stanziali nel borgo e per i viandanti di passaggio.

Non è al momento possibile dare una datazione precisa all’antico pozzo in quanto non ci sono riscontri documentali nei catasti napoleonico e austriaco, è invece certo che sia alimentato da una sorgente sotterranea, che sia profondo circa 10 metri e che l’acqua vari dai 3 ai 4 metri.

Un lavoro pregiato, corredato da una nuova tabellazione installata oggi, che fa degli Amici di Milies dei preziosi curatori del borgo. Questi volontari infatti si occupano della cura costante di Miliés, della realizzazione dei presepi e della serata enogastronomica “Calici sotto le stelle”, oltre ad aver restaurato l’ottocentesca chiesetta di Maria Ausiliatrice o degli alpini (qui l’articolo).

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Amici di Miliés).
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