Tramandare di generazione in generazione: non c’è detto più adatto per raccontare la storia di un vero “monumento” della comunità e dell’economia di Segusino: il panificio Roncato in questo mese di febbraio festeggia 75 anni.
Attilio, capostipite di questa storica famiglia, arrivò in paese il 7 febbraio 1947 partendo da Piombino Dese (Padova) e decidendo di rilevare il panificio da una persona emigrata in America da poco. Roncato parte da zero con il suo forno a legna e comincia a consegnare il pane per le frazioni, creandosi un bel giro di clienti.
Il 17 maggio dello stesso anno sposa la donna della sua vita, Maria Brunati (originaria di Castelminio di Resana), e nel settembre 1948 nasce la loro prima figlia Ida (a sinistra nella foto sotto insieme alla figlia e alla nipote), vera roccia del panificio Roncato, presente tutti i giorni ancor oggi.
Ida impara a fare il pane fin dalle elementari, consegna durante le vacanze e poi, dalle medie, quel panificio diventa la sua casa, un luogo dove porta pian piano una ventata di novità: il panificio comincia a produrre anche grissini, pizzette, dolci e biscotti e allarga la tipologia di clientela.
Nel 1967 Maria e Ida perdono all’improvviso la “colonna portante” del forno a legna, poi meccanico, e della loro famiglia: il marito e papà Attilio. Non c’è tempo, purtroppo, per piangere, le due donne lavorano a testa bassa e lottano con le unghie e con i denti per continuare a far vivere la creazione di Attilio con lo stesso entusiasmo.
Ida nel frattempo conosce Ado Genovese, che lavora come dipendente nel vicino negozio di alimentari, che sposa nel 1972 e che le regala una figlia, Emanuela, appena un anno dopo. Un amore grande che permette alla donna di riavere quel sostegno maschile che era svanito improvvisamente cinque anni prima.
Ma, nel 1975, la famiglia Roncato vive un altro gravissimo lutto: in un incidente sul Piave muore Sergio, fratello di Ida. Un altro ostacolo nella vita delle due donne, che però trovano in Ado una persona che si fa letteralmente in due per aiutarle, al limite delle forze.
Di giorno lavora al negozio di alimentari, di notte impasta e inforna il pane: un sacrificio da cuore in mano che decide di compiere fino al 1987, poi fare il fornaio diventa il suo unico lavoro.
Anche la figlia Emanuela affianca la mamma fin da piccola ma, in contemporanea, studia, si diploma e inizia l’università. Nel 1994 un altro duro ostacolo: nonna Maria ha un incidente e non può più lavorare. Emanuela perciò abbandona la vita in ateneo dopo un solo anno e da allora il mondo dei genitori diventa il suo mondo.
Il cerchio si completa quando Paolo Berra, marito di Emanuela, nel 2010 lascia il lavoro per imparare a fare il pane dalla moglie e dai suoceri. Ruba co l’ocio come fa da qualche mese la loro figlia Elisabetta, che si è diplomata lo scorso anno e che lavora già dietro il bancone imbandito con quattro “angeli” alle spalle.
Il panificio Roncato è la storia di Segusino, un’attività artigianale familiare così radicata nel territorio è ormai una mosca bianca; ecco perché, non solo è un patrimonio di cui andare fieri, ma soprattutto un modello di determinazione e tenacia da seguire in qualsiasi difficoltà della vita.
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