Le immagini scioccanti dell’asino e della pecora sbranati dai lupi in località Pian di Miliès sono ancora sotto gli occhi di tutti e la presenza del lupo nelle prealpi trevigiane ha suscitato forti critiche e preoccupazione.
L’attacco predatorio nella montagna di Segusino potrebbe essere avvenuto attorno alle 2.30 di ieri, mercoledì 2 settembre, (qui l’articolo) e a dimostrarlo sono le registrazioni delle fototrappole installate dal proprietario dei tre gli animali uccisi (due pecore e un asino) e gentilmente concesse al nostro giornale.
Nelle immagini si vedono due lupi aggirarsi attorno alla sua proprietà e sembra conoscessero bene quel luogo in quanto si dirigono a colpo sicuro nei pressi del capanno degli animali. Proprio fuori dall’edificio ieri mattina Massimo Spader ha ritrovato le carcasse dei suoi animali.
È il secondo attacco da lui subito e il quarto avvenuto nella zona di Miliés nel giro di poco più di un anno.
“Non ce l’ho con il lupo, sia chiaro, ce l’ho con la scelta non adeguatamente ponderata di reintrodurre il lupo nelle nostre montagne – ha affermato scoraggiato Spader – Non è stata di certo una grande scoperta e, oltretutto, quest’estate da Milies in su non ci sono più animali selvatici come cervi e caprioli, perché la presenza del lupo li ha fatti spostare altrove e, quindi, il lupo va a caccia di prede più semplici”.
Anche il sindaco di Segusino, Gloria Paulon, aveva usato parole forti: “Fino ad ora non ho trovato un approccio costruttivo da parte degli enti preposti. L’indennizzo dei capi di bestiame non ripaga gli sforzi fatti e nemmeno permette di far tornare la serenità. Poi non sorprendiamoci se qualcuno perderà la pazienza e farà di testa sua“.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto e video: per gentile concessione di Massimo Spader).
#Qdpnews.it