Segusino scopre le tradizioni natalizie messicane con la “Posada”: canti per ricordare il pellegrinaggio di Giuseppe e Maria e “assalto” alla piñata

Dopo l’Altar de Muertos, l’esposizione di un tipico altare per il Giorno dei Morti dedicato agli emigrati in Messico (vedi articolo), continuano a Segusino le iniziative legate alle celebrazioni per il 40esimo anniversario del gemellaggio con la Città di Chipilo.

Ieri, domenica 19 dicembre 2021, la cittadinanza ha potuto conoscere la tradizione della “Posada Mexicana” grazie all’impegno del Comune, del Comitato Gemellaggi di Segusino, della Pro Loco e dei volontari della parrocchia di Santa Lucia.

Presenti anche il vicario parrocchiale don Gabriele Benvegnù, il “Coro Arcobaleno” e i bambini della scuola dell’infanzia “San Giuseppe di Segusino”, i veri protagonisti della prima e della seconda parte dell’evento.

“Las Posadas sono una tradizione messicana del periodo dell’Avvento per prepararsi al Natale – spiegano dal Comitato Gemellaggi – Si celebrano dal 16 al 24 dicembre, i 9 giorni rappresentano i 9 mesi di gestazione. ‘Posadas’ vuol dire posto dove si ospitano i viaggiatori. Così, las posadas ricordano l’attesa di Gesù bambino e il pellegrinaggio di Giuseppe e Maria da Nazaret a Betlemme per il censimento ordinato dall’imperatore Cesare Augusto”.

Si tratta di una “risorsa” dei missionari spagnoli cattolici utilizzata come catechesi per gli indigeni in Messico, diventata in seguito una tradizione in tutto il Paese.

Ieri a Segusino, nel rispetto delle norme anti-Covid, i partecipanti sono usciti ed entrati nella chiesa parrocchiale, fermandosi in alcuni punti per ascoltare le canzoni in spagnolo con un vero “botta e risposta” tra chi stava fuori e chi si trovava dentro l’edificio.

Per esempio, chi stava fuori cantava: “Nel nome del cielo, ti chiedo un rifugio per la mia amata moglie che non può andare oltre”. Da dentro rispondevano: “Potete andare oltre e non disturbarci più perché se mi arrabbio vi picchierò”.

Nella seconda parte dell’evento il numeroso gruppo, composto da adulti e tanti bambini, si è spostato nel cortile di sala Francesca per rompere la piñata (pentolaccia) che è il simbolo della lotta dell’uomo contro le passioni e i peccati capitali, rappresentati dai sette coni: superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia.

“I suoi colori sgargianti sono le tentazioni/inganni del demone – concludono dal Comitato Gemellaggio – Il bambino viene bendato perché rappresenta la fede cieca in Dio, il palo con cui si colpisce la piñata rappresenta la forza della virtù che rompe tutte le false delizie del mondo, distruggendo così il peccato”.

I bambini di Segusino, senza essere bendati, si sono dati il turno per colpire la pentolaccia nella quale erano stati inseriti dei dolci e delle caramelle per regalare un momento di golosità ai più piccoli.

Gli adulti, invece, hanno combattuto il freddo con una squisita tisana calda ai frutti misti, una bevanda tipica del Messico.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati