Cent’anni per Liberale Breda, decano degli Alpini e memoria vivente di Falzè

100 anni per Liberale Breda

A Falzè di Piave lo definiscono la “memoria vivente” del paese. Tarcisio Liberale Breda ha compiuto ieri, mercoledì 29 gennaio, 100 anni.

Attorniato dall’affetto della moglie Carmela, del figlio Romeo e dei familiari, oltre che dai tanti amici, Liberale Breda ha festeggiato il secolo di vita nella sede del suo Gruppo Alpini di Falzè di Piave, circondato da un’ottantina di persone tra alpini, familiari, parenti e amici nonché dal sindaco Mirco Villanova, dal parroco don Luca Modolo e dal presidente sezionale Francesco Botteon.

Nato il 29 gennaio di cento anni fa a Falzè di Piave da Mosè e Maria Benedetti, secondo di dieci figli, Breda è il più anziano Alpino del gruppo locale, gli altri lo seguono a molte lunghezze.

“A partire dal suo 90esimo compleanno – racconta l’alpino Claudio Breda – lo festeggiamo annualmente, perché è una memoria vivente. Una persona disponibile e rassicurante”.

“I nati come lui nel 1925 e dintorni ci richiamano gli anni 1943-45 – prosegue -: gli anni della paura per la guerra e per la guerra anche fratricida. Egli partì, sotto la Repubblica Sociale, col cappello alpino, lungo le coste romagnole, praticamente un alpino in laguna. Ma appena poté, abbandonò il posto, assieme ad altri commilitoni, per ritornare a casa, portandosi addosso la malaria”.

“Ritornato a casa i repubblichini lo cercarono come disertore con il nome di Tarcisio – ricorda -, ma lui era conosciuto solo come Liberale, e in paese nessuno conosceva una persona col nome di Tarcisio Breda. Visse in semi clandestinità, tanto da non potersi curare la malattia, se non a liberazione avvenuta. La fine della guerra lo portò ad arruolarsi col “Feltre” con gli alpini di un’Italia rinnovata”.

L’arrivo di Liberale con la moglie alla festa nella sede degli Alpini

Socio fondatore del gruppo, ha sempre allietato le nostre feste come ottimo cuoco e gastronomo – concludono gli Alpini –. A lui venivano affidate la macellazione dei maiali e la produzione dei rotolati di carne, sua specialità culinaria ai momenti conviviali del nostro gruppo”.

Il capogruppo Dino D’Agostin si dichiara felice per il traguardo del socio, decano dell’associazione: “Il suo spirito combattivo e speranzoso, la compagnia della moglie Carmela certamente lo faranno raggiungere altri migliori traguardi, noi siamo ad ammirarlo”.

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: Gianangelo Breda)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts