E’ passato molto tempo e non è arrivata risposta. Questa la sintesi di un’interrogazione presentata al sindaco di Sernaglia nel maggio 2020 dal gruppo di opposizione Proposta Civica.
Il capogruppo Natale Grotto chiedeva chiarimenti sulla sparizione di un pregevole arco in pietra e mattoni con soprapposto tettuccio in coppi e canali dall’angolo nord del fabbricato privato a margine di via Castello e in continuità con l’area pubblica denominata “Corte della seta” (qui l’articolo). Ad oggi non è arrivata una risposta soddisfacente, per questo i consiglieri Grotto e Rudy Mazzero nelle scorse settimane hanno sollecitato l’amministrazione comunale alla ricostruzione dell’opera.
“Considerato che il manufatto in oggetto, ricadente in centro storico e punto di accesso all’antico brolo di pertinenza all’originaria proprietà, era stato mantenuto e volutamente conservato nell’interesse collettivo – recita l’interrogazione -, a testimonianza dell’antico insediamento archeo industriale (istituto bacologico legato alla coltivazione dei bachi ed alla produzione della seta nell’antica filanda attigua; trattavasi di una parte integrante del quadro d’insieme e di percezione della Corte che venne depurata, dalla presenza di più recenti e deturpanti muri in calcestruzzo che recintavano un opificio risalente agli anni ’60, anch’esso rimosso per realizzare l’attuale area pubblica.”
“Con risposta scritta del 4 giugno 2020 l’amministrazione Villanova aveva comunicato le ragioni della demolizione del manufatto, ricondotte ad una uscita di strada di un veicolo che lo aveva urtato e ad una valutazione di sicurezza pubblica. Con la stessa risposta l’amministrazione ha confermato la volontà di far ricostruire l’arco. Ad oggi (dopo 23 mesi) si rileva il nulla di fatto“, fanno però presente Grotto e Mazzero.
Dal consiglio comunale svoltosi venerdì sera, 29 aprile, sembra che l’amministrazione non preveda, almeno al momento, di ripristinare l’opera originaria per motivi di sicurezza stradale, in quanto l’assenza dell’arco permetterebbe una miglior visibilità per l’attraversamento pedonale.
“L’accidentale demolizione dell’arco ha contribuito positivamente alla sicurezza del passaggio pedonale, come da parere del comandante della Polizia locale” – ha risposto Paola Balliana, vicesindaco e assessore all’urbanistica e all’edilizia privata – Pertanto, pur riconoscendo il valore storico e architettonico dell’arco, sarà valutata la ricostruzione di un manufatto che garantisca la sicurezza dell’attraversamento pedonale“.
Non soddisfatto di questa risposta il consigliere Grotto che ha ironizzato sul fatto che demolire anche altre opere per la visibilità non sarebbe la soluzione più giusta, ribadendo nuovamente l’importanza di provvedere alla corretta e fedele ricostruzione dell’arco per la sua valenza storica e culturale e di trovare altre possibilità alternative per l’attraversamento pedonale.
(Foto: Lista Proposta Civica).
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