L’episodio è quello avvenuto lo scorso sabato 9 giugno alle piscine Plavilandia di Falzè di Piave (nella foto), dove un gruppo di ragazzi delle scuole medie ha raccontato di aver subito il furto di oggetti personali, lasciati incustoditi durante le ore pomeridiane.
A ricostruire i fatti della giornata è ora Davide, uno dei bagnini del Plavilandia, che parla a nome della struttura (indipendente rispetto alla vicina pizzeria): “Quel pomeriggio, sabato 9 giugno, ad un certo punto una ragazza ci ha segnalato il furto dello zaino dall’armadietto – spiega – La sua chiave di sicurezza era stata rubata da un altro zaino. Dall’armadietto sono stati presi i soldi dal portafoglio, lasciato poi lì vuoto”.
Alle piscine, poco dopo, è arrivata la mamma della ragazza derubata: “Quando è arrivata ci siamo ovviamente scusati – continua – ma ci ha risposto che non era colpa nostra e che sarebbe servito alla figlia come lezione in futuro”.
Respingono quindi le accuse in merito alla mancata chiamata ai Carabinieri al momento del fatto, memori di un episodio già accaduto in passato. “Anche due anni fa, in un caso di furto, quando i Carabinieri sono arrivati qui ci hanno detto di poter fare ben poco perché non essendoci le telecamere per privacy, non era possibile risalire ai colpevoli”.
Nell’ottica però di tutelare al massimo i clienti della struttura, i proprietari stanno pensando all’installazione di telecamere di sorveglianza, ipotesi finora messa da parte in nome della riservatezza dei clienti delle piscine: “Ovviamente ci stiamo mobilitando – continuano – e ci sembra in qualche modo doveroso. L’idea potrebbe essere quella di installare una telecamera sul prato, che possa riprendere la struttura a 360 gradi”. Seconda possibilità, preso altrettanto in considerazione, quella di installare una telecamere nella zona degli armadietti chiusi a chiave, in modo da controllare chi vi ha accesso.
“Di questa vicenda, un paio di commenti ci hanno fatto molto dispiacere – aggiunge uno dei dirigenti della struttura – Non c’è nulla sotto, soprattutto in merito all’apertura delle cassette di sicurezza. Abbiamo uno staff preparato e affidabile, ognuno con il suo compito preciso di vigilanza. In primis e da sempre, sopra di tutto, c’è la sicurezza delle persone che frequentano il Plavilandia”.
“La nostra idea – concludono i proprietari – è che possano essere stati furti tra amici, visto che quel pomeriggio c’erano quasi tutti ragazzi giovani delle scuole”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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