È stata una dura battaglia per Renato Dorigo, malato di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) da parecchi anni. Il 13 febbraio 2019, dopo una bruttissima crisi respiratoria, la famiglia Dorigo ha dovuto prendere una decisione importante: la tracheostomia, una cura da loro poco conosciuta e molto difficile da accettare, ma la voglia di vivere ha vinto ogni resistenza.
Con una lettera dedicata allo staff dell’Ulss2 Marca Trevigiana, in particolare a coloro che hanno operato in rianimazione a Conegliano, alla pneumologia di Vittorio Veneto e alle cure palliative del distretto di Pieve di Soligo, la famiglia Dorigo ha voluto ringraziare i medici che per 23 mesi si sono presi cura del loro caro, dimostrando grande sensibilità.
Di seguito pubblichiamo i ringraziamenti:
“Con questa lettera vorrei dire semplicemente “grazie”, non per dovere ma che viene dal profondo del cuore. Un “grazie” alla rianimazione di Conegliano, un reparto formato da personale qualificato, ma sotto quei camici ho conosciuto persone splendide e piene di amore.
In particolare ringrazio Laura: inizialmente ci ha fatto un corso per affrontare tutta l’assistenza di cui Renato aveva bisogno, ma in seguito si è dimostrata disponibile 24 ore su 24 per qualsiasi dubbio avessimo.
Un “grazie” va anche alla pneumologia di Vittorio Veneto, in particolare al dottor Conte, al dottor Marino per la sua speranza di far tornare Renato a una vita migliore, e al primario Paolo Lucernoni per la sua pacatezza nello spiegarmi come intervenire da casa nelle molte situazioni di crisi che aveva Renato e di conseguenza noi familiari.
E poi infine, un “grazie” va a tutto lo staff delle cure palliative del distretto di Pieve di Soligo. Scegliere di tenere a casa un paziente come il papà non è stato facile, ma ogni giorno, Renato e tutta la sua
famiglia, erano rincuorati e confortati da queste meravigliose persone.
Credetemi, se papà Renato ha vissuto per ben 23 mesi in una situazione molto dura e difficile, oltre all’amore dei suoi familiari, il merito è anche di queste persone vestite di un camice, ma con dentro tanta passione, umiltà e amore per la vita.
Grazie, Agnese, Manuela, Fabrizio”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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