Sernaglia, compagni delle elementari di Falzè si ritrovano 51 anni dopo con la maestra novantunenne

Gli ex alunni che il primo ottobre del 1968 avevano iniziato a frequentare la prima elementare a Falzè di Piave, si sono ritrovati cinquantuno anni dopo per festeggiare assieme alla loro maestra dell’epoca.

L’idea è venuta a Walter Zamai che ha chiamato Enrica Soldera e, con un po’ di lavoro, sono riusciti a contattare tutti gli altri compagni nati nel 1962, di una classe composta da 40 studenti, divisi l’anno successivo in due sezioni.

L’impresa non è stata difficile in quanto la loro maestra conserva ancora in una sorta di “libro sacro, l’elenco dei nomi dei suoi alunni, ed è proprio da lì che è iniziata la ricerca e la successiva convocazione dei coscritti che sono rimasti a vivere quasi tutti in zona, purtroppo tranne quattro persone venute a mancare nel corso degli anni.

L’insegnante è Reginetta Dall’Antonia che vive tutt’ora a Pieve di Soligo ed ha 91 anni, ha fatto loro da maestra per tutti cinque gli anni e quella è stata la sua prima classe di Falzè, dove ha continuato poi ad insegnare fino alla pensione.

Una maestra definita dai suoi stessi allievi ottima, preparata, esigente con un carattere fermo e determinato ma intriso di un’umanità sconfinata.

Si sono incontrati così lo scorso venerdì 15 novembre alla pizzeria agli Angeli di Pieve di Soligo: è stato un momento colmo di emozioni e ricordi: con uno scambio di lettere è stato espresso il significato reciproco del pezzo di strada fatto assieme.

ritrovo sernaglia elementari 2

Queste le parole lette da Enrica Soldera a nome di tutti:

In-signere dal latino significa lasciare un segno, il mestiere di un insegnante è quello di lasciare un segno nei propri alunni. Se questa sera ci troviamo qui, dopo 51 anni con la nostra insegnante, credo che quel segno lasciato sia indiscutibile e profondo. Io ho nella mia memoria, indelebile il ricordo del primo giorno di scuola e tanti altri giorni che ci hanno visto insieme; eravamo piccole frecce pronte a scoccare verso le rispettive vite e stasera, dopo più di 50 anni, siamo in grado di raccontarci dove siamo atterrati: dove la vita ha portato ognuno di noi.

L’aver condiviso insieme alla maestra tanti momenti unici e irripetibili legati alla nostra infanzia ci fa sentire maggiormente uniti e complici: c’è stato un tempo ed uno spazio dove siamo stati bambini insieme, tutti eleganti vestiti di nero. A guardarci stasera sembra incredibile. Io credo che molti valori che abbiamo nel tempo fatto nostri, ci siano stati tramandati da te, siamo stati fortunati perché tu, per giochi strani della tua vita, ci hai amato come una sorta di figli, ci hai spronato, stimolato, sostenuto e apprezzato. Sei sempre stata intrisa di valori autentici, che sapevi trasportare nella tua vita quotidiana; come quella volta che ti sei presa cura di alcuni bambini per un loro momento di difficoltà: noi ce lo ricordiamo perché eri un po’ più spettinata e perché ci hai fatto capire che qualcuno era meno fortunato di noi”.

“Ci hai insegnato la canzone “I ponti”, così tremendamente attuale anche oggi, la canzone “Dolce sentire”, che mi fa piangere ancor oggi ai funerali, perchè mi ricorda di te che la insegnavi. Ognuno di noi ha i propri ricordi e il proprio sentire, ma dell’atmosfera che tu sapevi creare in classe credo che tutti noi conserviamo un buon ricordo. Io non ho dubbi nel definire il tempo passato insieme, uno dei periodi più belli della mia vita…vera infanzia spensierata dove tutto stava prendendo forma e le possibilità ancora tutte aperte; non so se per capacità di filtrare gli eventi ma ho conservato solo ricordi positivi…. alcuni vuoti si sono creati dopo quando qualcuno di noi se ne è andato prima del tempo… credo sia giusto ricordarli qui stasera come in una sorta di banco vuoto. A Dino dedichiamo un pensiero particolare, perchè ci ha dato una precoce lezione di vita: ci ha fatto capire che non esiste handicap se le menti non ne hanno. Pierina, Patrizio e Antonio sono stati con noi e di sicuro non li abbiamo dimenticati come era normale che potesse essere, non siamo diventati amici nella vita, ognuno ha fatto il proprio sentiero, ma il fatto che se ci si incontri ogni tanto e si sappia in un attimo riportarci indietro nel tempo e sorridere, significa che quel tempo è stato importante per noi.

La nostra vita oggi, ha già messo insieme parecchie tessere che sono andate velocemente al loro posto, il nostro puzzle è quasi completo, mi auguro che per tutti voi la tessera del periodo “delle elementari” sia uno di quei tasselli di cui andare fieri ed orgogliosi e che si ricordi con piacere. Se così è, credo che molto del merito sia tuo maestra: sei stata il nostro condottiero, siamo saliti sulla tua barca, il primo anno era così strapiena che abbiamo rischiato di affondare, ma mai abbia dubitato di te, delle tue capacità, del tuo operare: eravamo certi che tu ci avresti lasciato in terra sicura, da dove saremo poi ripartiti forti e sicuri per andare con i nostri fratelli per le vie del mondo! Un grazie sincero per quanto e per come hai saputo essere con noi”.

Il ritrovo si è concluso con la promessa di ritrovarsi, di nuovo, il prossimo anno, per festeggiare tutti insieme i 92 anni della maestra.

(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di Enrica Soldera).
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