Si è svolto nel pomeriggio di ieri, sabato 16 marzo 2019, al Centro di educazione ambientale “Museo Media Piave” di Fontigo, il convegno di lancio del progetto da 1,5 milioni di euro “Life Palù Qdp”, cofinanziato dall’Unione Europea.
Numerosi gli oratori, introdotti da sindaci e assessori dei Comuni partner del progetto: Sernaglia della Battaglia, Farra di Soligo, Moriago della Battaglia e Vidor.
Quello odierno è stato il primo di una serie di appuntamenti che scandiranno lo svolgimento del progetto. Oltre alle quattro amministrazioni comunali sono partner di progetto il Consorzio di Bonifica Piave, Veneto Agricoltura, Bios Is e Cpie. Partner finanziatori sono Savno e Asco Holding, partner sostenitori Confagricoltura Treviso, Coldiretti Treviso, Cia, Legambiente Sernaglia della Battaglia e Legno Veneto. Il progetto ha il patrocinio della Regione Veneto.
Queste, in sintesi, le azioni previste da “Life Palù Qdp” per raggiungere un rinnovato modello di coesistenza tra ambiente naturale ed attività antropiche: l’acquisto di 4 ettari di Palù da parte delle amministrazioni pubbliche per una ricostruzione fedele dell’habitat originario; l’acquisizione su base volontaria di 6 ettari di Palù da riconvertire a un modello sostenibile di utilizzo, grazie al finanziamento dell’Unione Europea.
Ma anche la creazione di un marchio territoriale che valorizzi anche economicamente piccole produzioni locali di qualità; ridare vita a forme di artigianato basato sui modelli storici locali; la promozione dei Palù finalizzata ad attivare un turismo sostenibile e responsabile e la creazione di un sistema fruitivo a carattere didattico.
Il progetto è stato avviato nel settembre 2018 e si concluderà nel febbraio 2023. Alla fase di acquisizione dei terreni e di promozione del progetto seguiranno gli interventi di riqualificazione delle aree, quindi le attività di monitoraggio degli effetti.
Tra i partner di progetto c’è la società Bios Is, il cui direttore tecnico Giuliano Trentini ha ricordato la “ricchissima biodiversità” dei Palù del Quartier del Piave, peculiarità che “per esistere ha bisogno dell’intervento dell’uomo”.
“Gli obiettivi del progetto – ha spiegato Trentini – non possono essere quelli di 50 anni fa. Dobbiamo capire e attualizzare le azioni fondamentali per mantenere i Palù, che si estendono su 650 ettari. Bisogna che i proprietari rendano disponibili i loro terreni per essere utilizzati e che ci siano agricoltori disposti a lavorare quelle terre e gente disposta ad acquistare i prodotti che da lì deriveranno”.
“Il progetto – ha poi aggiunto il direttore di Bios Is – prevede interventi dimostrativi su 10 ettari di Palù. In quattro di questi, acquistati dai Comuni di Sernaglia e Moriago, verrà riproposto il sistema originario di coltivazione, quello dei monaci benedettini, con valore dimostrativo e di attrazione turistica”.
“Sugli altri 6 ettari, di proprietà di privati che li metteranno a disposizione – ha proseguito Giuliano Trentini – verranno attivati interventi di riqualificazione e rimessa in produzione dei campi, per fare capire ai proprietari degli altri appezzamenti in quale direzione si vuole andare con questo progetto, in modo da arrivare a sottoscrivere un Contratto dei Palù“.
“Un contributo importante – ha quindi evidenziato l’esponente della società specializzata – visto che i Palù vivono di acqua, lo farà il Consorzio di bonifica Piave, che interverrà sul reticolo interno dei Palù per ripristinare la circolazione idrica. Già oggi ci sono giovani agricoltori che utilizzano i Palù nella chiave del progetto: una gestione sostenibile in grado anche di produrre reddito”.
Giustino Mezzalira ha rappresentato un altro partner del progetto come Veneto Agricoltura: “Nella nostra mission c’è anche la conservazione dell’ambiente e della biodiversità. I Palù sono uno dei pochi luoghi nei quali il paesaggio porta ancora l’impronta originale del monastero benedettino. I Palù per me sono una cattedrale verde, un luogo che può diventare identitario: la carne, il miele e altri prodotti potranno arrivare da un luogo unico al mondo”.
Introdotti da Francesco Marinelli di Bios Is sono intervenuti anche i rappresentanti di esempi virtuosi di valorizzazione economica e tutela della biodiversità. Giulia Cesarin della cooperativa Des Friûl di Mieç ha portato l’esperienza svolta nel Comune di Mereto di Tomba (Udine) con il patto per dare vita ad una filiera locale del pane, solidale e sostenibile.
Verusca Grèndene, consigliere comunale di Bressanvido (Vicenza) ha sintetizzato, con l’ausilio di un video, l’esperienza del progetto “Life Risorgive”, “fratello” di quello dei Palù del Quartier del Piave.
In breve è stata riferita anche la positiva esperienza del partner francese del progetto Cpie, che in Normandia gestisce una vasta area nella quale ricadono 6 siti naturali, che il partner gestisce in armonia tra natura e attività dell’uomo, proprio come si vuole fare nei Palù del Quartier del Piave. Una conoscenza frutto del gemellaggio tuttora in corso tra i Comuni di Sernaglia della Battaglia e Clécy.
Ha chiuso il convegno la tavola rotonda con i rappresentanti di altri partner del progetto. Marcello De Noni, in rappresentanza del circolo di Sernaglia di Legambiente, ha confermato il supporto a “Life”, così come Carlo De Noni, in rappresentanza della Confederazione italiana agricoltori.
Elisa Golfetto, per Savno, ha ricordato come la società si occupi anche di educazione ambientale. Tra le azioni realizzate c’è un diario scolastico, e l’obbiettivo è stimolare anche sui Palù i ragazzi che Savno incontra nelle scuole, magari con delle uscite sul territorio.
(Fonte e foto: Progetto Life Palù Qdp).
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