Raid di furti al Plavilandia di Falzè ai danni di studenti delle medie, i genitori: E’ ora di dire basta

E’ l’ultimo giorno di scuola dell’anno scolastico, sabato 9 giugno, e per festeggiare l’arrivo delle vacanze estive, alcune classi dell’istituto Toniolo di Pieve di Soligo decidono di andare nel pomeriggio alle piscine Plavilandia (nelle foto), a Falzè di Piave. Ragazzi di seconda e terza media, più di un centinaio in totale. Ma il pomeriggio di relax e divertimento si è purtroppo presto trasformato in una avventura dal finale amaro.

La prima telefonata di un ragazzo per avvisare i genitori della scomparsa di un paio di scarpe di marca parte verso le tre e mezza: da questo momento, un susseguirsi di episodi simili e anomali. Spariscono cellulari, soldi dal portafoglio e dagli zaini. Non viene risparmiato nemmeno quanto era stato sistemato in via preventiva nelle cassette di custodia, chiuse a chiave. “Non sono state scassinate – spiegano un gruppo di genitori dei ragazzi coinvolti nel fatto – le cassette sono state aperte e poi richiuse”.

“Come genitori abbiamo deciso di trovarci per parlare della situazione e confrontandoci abbiamo capito che questa è una situazione che si protrae da anni – aggiungono – Al Plavilandia ci sono sempre stati dei furti, non tutti denunciati è vero, e il proprietario si tutela con dei cartelli dove si invitano i clienti e fare attenzione e a non lasciare incustoditi gli oggetti”.

Sernaglia Plavilandia 1
A prevalere, la voglia di mettere in guardia sulla spiacevole situazione ed evitare che ciò possa ripetersi in futuro: “Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri di Pieve di Soligo, non come gruppo, ma come singoli – spiegano i genitori – non l’abbiamo fatto per riavere i cellulari, i soldi o le scarpe. C’è qualcosa che ci sfugge, è stato un episodio organizzato e sistematico, ed è strano che in una situazione del genere il titolare della struttura non abbia subito chiamato i Carabinieri. Da proprietario, dovrebbe in primis tutelare i clienti, che pagano per entrare in una struttura”.

“Abbiamo aperto la strada con le nostre denunce – concludono – il consiglio agli altri genitori è quello di fare lo stesso. Gli stessi Carabinieri poi, hanno consigliato ai ragazzi di chiamare subito il 112 in queste situazioni, in modo da poter intervenire in maniera immediata con una pattuglia. I ragazzi ci sono rimasti veramente male e l’episodio non deve essere trascurato”.

(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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