Sernaglia, disastri da cambiamenti climatici, il consigliere regionale Zanoni: “La regione dovrebbe essere in prima fila”

“La Regione dovrebbe essere in prima fila nel promuovere attivamente la transizione verso le energie rinnovabili e le zero emissioni di anidride carbonica. Invece ci sono altre priorità: il Veneto è al primo posto per incremento di consumo di suolo e per inquinamento atmosferico eppure in bilancio sono stati bocciati  gli emendamenti sul contrasto ai cambiamenti climatici. Nel bilancio della Regione 2020-2022 manca il capitolo sulla lotta ai cambiamenti climatici.”

Questo ha evidenziato tra le altre cose il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, ieri sera, giovedì 23 gennaio, alla sala polifunzionale di Sernaglia della Battaglia, dove si è tenuto l’incontro pubblico informativo sui danni causati dai cambiamenti climatici, in particolare in Veneto, organizzato dal circolo Legambiente Sernaglia.

Ad introdurre la serata la presidente di Legambiente Sernaglia Marcella Callegari, che ha illustrato le varie attività che svolge l’associazione dalla fondazione ad oggi per quanto riguarda la tutela dell’ecosistema.

La parola è passata poi al vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale del Veneto Andrea Zanoni. Il relatore ha ricordato alcuni tra i disastri più gravi accaduti negli ultimi anni in Veneto a causa dei cambiamenti climatici: l’uragano Vaia del 2018 che ha provocato tre vittime, un miliardo di euro di danni stimati, 170mila utenze scollegate, 100mila ettari di bosco coinvolto di cui 28mila rasi al suolo; il tornado del 2015 nella Riviera del Brenta dove sono andate distrutte alcune storiche ville venete oltre agli ingenti danni alle abitazioni, la bomba d’acqua al Molinetto della Croda del 2014 a Refrontolo dove morirono quattro persone, la siccità del 2017 che ha causato enormi danni all’agricoltura, il fenomeno della cimice asiatica, la pioggia di maggio che ha ritardato lo sviluppo delle api, fino ai livelli eccezionali di acqua alta a Venezia dello scorso anno.

Nel corso della serata ha spiegato i risultati del report “Veneto 100% sostenibile, efficiente e rinnovabile” elaborato da un team di esperti, tra professori e ricercatori, del Centro studi di Economia e tecnica dell’energia Levi Cases dell’Università di Padova, commissionato dal gruppo regionale del Partito Democratico.

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Zanoni ha fatto notare con dei grafici l’aumento della temperatura dal 1982 al 2018 dall’effetto serra dell’anidride carbonica causata dall’attività dell’uomo, soprattutto per l’utilizzo dei combustibili fossili. L’equilibrio atmosferico si sta modificando, c’è più acqua in atmosfera, maggior differenza di temperatura tra mare e aria che genera venti più potenti e il mar Mediterraneo si sta tropicalizzando.

Secondo un nuovo rapporto Ipcc sul cambiamento climatico, limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi richiede cambiamenti rapidi, lungimiranti e senza precedenti. Stiamo già vedendo le conseguenze di un riscaldamento globale di 1 grado quali, tra gli altri, il rischio di eventi meteo estremi, l’innalzamento del livello del mare, la diminuzione del ghiaccio marino in Artico.

Che cosa fare per contrastare il problema? “La sfida è così impegnativa che per avere successo dovrà richiedere subito il contributo di tutte le tecnologie disponili oggi e qui al 2030.  – ha affermato Zanoni  –. Alla competizione tra loro va sostituita la cooperazione a 360 gradi e a questo obiettivo devono mirare le azioni dei politici nazionali, regionali e locali. Sarà una sfida culturale che dovrà coinvolgere le persone, gli stili di vita, il modello di sviluppo del futuro.”

Per concludere la serata ci sono stati alcuni interventi da parte del pubblico presente in sala in particolare sui pannelli fotovoltaici, sui carburanti e sulla questione che spaventa i cittadini di Sernaglia dell’ipotesi della diga di Falzè.

(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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