Era al volante dell’auto nella quale morì Martina De Faveri, per questo stamattina ha patteggiato due anni di reclusione con pena sospesa e un anno e mezzo di sospensione della patente. Questa la sentenza emessa dal gup Angelo Mascolo per A.B.O 23enne di Sernaglia della Battaglia. Il giovane, difeso dagli avvocati Luisa Osellame e Luisella Da Broi, era accusato di omicidio stradale e lesioni gravissime per lo schianto nel quale perse la vita la 18enne di Riese Pio X, il 13 maggio 2018. Era al volante della Volkswagern Polo sulla quale viaggiavano Martina, il fidanzato e altri tre amici, quando, in via Mercatelli a Susegana, secondo quanto gli contesta la procura, a causa dell’alta velocità il giovane avrebbe perso il controllo schiantandosi frontalmente con una Seat Altea sulla quale viaggiavano due coppie di amici (nella foto). Un impatto fatale per Martina De Faveri mentre gli amici e gli occupanti dell’altra auto erano rimasti feriti in modo grave.
Ha scelto la via del patteggiamento anche M.F. 66enne di Valdobbiadene, accusato di omicidio stradale per la morte di Luca Pirovano, 51enne di Vidor, deceduto a 18 giorni dall’incidente stradale avvenuto il 2 luglio 2018. Pirovano, in sella al suo scooter si era scontrato, in via Val Longa a Valdobbiadene, con la Hyundai guidata dal 66enne che stava effettuando una manovra di svolta. L’impatto era stato lieve e l’uomo aveva riportato solo la frattura di una gamba. Ricoverato in ospedale era stato operato e pareva essersi ripreso. Poco prima delle dimissioni però un’embolia fatale che, l’autopsia disposta dalla procura, ha messo in correlazione con lo schianto. Il 66enne, con l’accordo del pubblico ministero Massimo Zampiccinini, ha patteggiato una pena di 8 mesi di reclusione e 3 mesi di sospensione della patente.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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