Casapercasa inaugura la “Casetta del custode” e si presenta: “Ci viene naturale essere sostenibili”

L’inaugurazione della Casetta del custode

In un periodo storico in cui spesso e volentieri si parla di sostenibilità, c’è chi ha fatto di questo concetto il proprio reale marchio di fabbrica.

Da sinistra, Simone Pradal e Yvan Paladin

Si tratta di Casapercasa, un luogo animato dal concetto di “saper fare quello che si sa disegnare”, ovvero un “laboratorio diffuso” che unisce il gusto per il design e la progettazione di un prodotto a misura di cliente alla maestria del sapere artigianale, fino all’esposizione dei prodotti e dei modelli di arredamento in uno showroom open space.

L’attività sorge in via Mercatelli a Sant’Anna (Susegana), luogo scelto tre anni fa e, ora, l’intento è quello di ampliare lo spazio commerciale con la ristrutturazione di un edificio già esistente.

Un luogo dove si respira creatività e artigianalità, immerso in uno scenario agreste.

Prima l’attività ha vissuto per 25 anni a Pieve di Soligo, conquistandosi la fiducia della clientela, con una storia imprenditoriale innovativa e alla costante ricerca di nuove soluzioni in fatto di arredamento non solo di spazi abitativi (camere, bagni, salotti e cucine), ma anche di uffici, cantine, locali e luoghi votati all’ospitalità turistica.

Un modo di lavorare che ha conquistato anche l’interesse dall’estero, dove il marchio Casapercasa ha firmato ambienti e arredamenti in Germania, Svizzera, Londra e San Francisco, solo per citare alcune location estere.

Tutto è nato circa 28 anni fa, da un’idea di Yvan Paladin (di Mosnigo) e Simone Pradal (di Pieve di Soligo), prima colleghi in un’attività nel settore dell’arredamento e poi soci in questa ambiziosa avventura imprenditoriale, che conta al suo interno circa una dozzina di persone, tutti professionisti uniti con le proprie competenze.

Entrando in Casapercasa salta subito all’occhio la filosofia del prodotto: cucine, salotti, spazi e oggetti di arredamento, come librerie, sono alcuni dei prodotti proposti, progettati secondo le esigenze del cliente, con materiale sostenibile e artigianale (ad esempio legno riciclato e resine naturali, pannelli certificati e poi rielaborati, carta macinata e riciclata, oli vegetali) unito a profili innovativi, con un occhio di riguardo a sistemi che eliminano la necessità di manutenzioni future.

Un luogo dove il cliente può dare libero sfogo alle proprie esigenze, comunicando i propri desideri per la progettazione e contando su un servizio completo, fino alla realizzazione e all’installazione del prodotto.

Un’azienda, quindi, dove “si fa tutto in casa” e l’antico mestiere del falegname si fonde con la figura contemporanea del designer, unendo la parte teorica a quella più tecnico-pratica.

“Il designer è il tuo falegname” è uno dei motti che anima Casapercasa, realtà che non deve essere confusa con una falegnameria o un mobilificio, poiché va oltre a queste categorie tradizionali.

“Umanizzare gli spazi di lavoro”, offrire un’esperienza al cliente e “creare un ambiente al servizio della clientela”, sono soltanto alcuni degli obiettivi dichiarati dell’azienda.

Ci viene naturali essere sostenibili – fa sapere l’attività – Il cliente fa parte del processo di produzione”.

E sull’onda dell’innovazione, di recente Casapercasa ha inaugurato (in collaborazione con Wine & Style) la “Casetta del custode”, un luogo dove ospitare clienti (sia dall’estero che dall’Italia) o futuri turisti, incastonato nello stesso spazio aziendale: un appartamento affacciato sul panorama agricolo locale, che riassume la filosofia dell’azienda, con spazio cucina e salotto, camera da letto e bagno, il tutto realizzato usando materiale sostenibile.

Un luogo dalla duplice funzione: consentire al cliente di immergersi nell’atmosfera di Casapercasa e fargli toccare con mano la genuinità dei materiali e l’innovazione artigianale dei prodotti creati.

Uno spazio che riprende un’idea ancestrale di artigianalità (con i materiali e i pannelli in legno) unita all’innovazione, tutto secondo l’ottica del “design che è il tuo artigiano”.

Iconiche nella Casetta del custode due poltrone Frau degli anni cinquanta, unite ad altre due di legno dei cinema di una volta. 

Segno di quanto l’occhio per il passato si combini al gusto contemporaneo del design.

(Autore: Dplay)
(Foto: Casapercasa)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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