Si è chiusa – almeno dal punto di vista scolastico – la vicenda dell’asilo di Ponte della Priula, dopo le polemiche politiche e non solo che hanno accompagnato la visita in moschea dei bambini.
Dopo averla annunciata, non ci sarà (almeno da quanto fino ad ora appreso) nessuna ispezione del Ministero dell’Istruzione, tuttavia la scuola ha fornito, come proposto dalla presidente della Fism Treviso Simonetta Rubinato, una relazione dettagliato su quanto accaduto.
La documentazione è stata indirizzata a Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, che informerà – nel caso lo ritenesse opportuno – il Ministero dell’Istruzione.
Di seguito una parte del lungo documento inviato, quella in cui, nello specifico, la scuola spiega nel dettaglio quanto accaduto. La foto dei bambini inginocchiati (pubblicati sui social della scuola) ha acceso il dibattito politico, con alcuni genitori che hanno voluto sostenere le maestre attraverso uno striscione all’esterno della scuola e la Lega Giovani Treviso che ha invece – sempre con un telo, in quel caso appeso nella centralissima rotonda del paese – criticato quanto accaduto.
“Le insegnanti hanno indossato il velo per rispetto del luogo anche se nessuno lo aveva richiesto, e poi siamo entrati nella sala della preghiera, dove inizialmente i bambini e le bambine hanno esplorato in libertà lo spazio. Quando è arrivato il secondo gruppo ci siamo seduti ad ascoltare l’Imam che ci ha spiegato i 5 pilastri dell’Islam, e ci ha detto che i musulmani pregano 5 volte al giorno. Ci ha fatto vedere la posizione assunta durante la preghiera: osservando l’imam, i bambini e le bambine spontaneamente hanno provato la stessa posizione, imitando alcuni bambini musulmani che già la stavano facendo. In quel momento, in cui non è stata fatta alcuna preghiera, i bambini e le bambine hanno sperimentato quella posizione del corpo come momento di gioco corporeo, grazie anche alla presenza del morbido tappeto rosso che i bambini hanno esplorato con grande curiosità, come si vede anche dalle foto pubblicate nella pagina Facebook della Scuola. Noi insegnanti, che eravamo già sedute insieme ai bambini, abbiamo condiviso con loro questo momento spontaneo. Di seguito siamo saliti tutti nella sala di norma riservata alle donne dove abbiamo concesso un po’ di movimento libero ai bambini, un po’ stanchi. Infine, siamo tornati nella sala c.d. della preghiera, dove l’Imam ci ha ringraziati della visita e ha consegnato ad ogni bambino un pacchettino contenente alcuni dolciumi. Quindi il primo gruppo si è rimesso le scarpe ed è tornato in pulmino a scuola; nell’attesa del ritorno del pulmino, anche per evitare che i bambini corressero all’interno della sala c.d. della preghiera, le insegnanti hanno raccolto il gruppo rimasto facendolo sedere per terra. In quel momento unitamente alle insegnanti e all’Imam è stata condivisa questa preghiera: “preghiamo per i bambini malati, in particolare per i nostri compagni assenti (di cui uno in ospedale), per i bambini poveri e per la pace”. La visita si è conclusa quindi anche per il secondo gruppo, che è rientrato a scuola per l’ora di pranzo dove è stata recitata la consueta preghiera per ringraziare Dio Padre del cibo che quotidianamente mangiamo, chiedendo inoltre di benedire chi lo prepara per noi con amore e chiedendo l’aiuto per essere attenti anche ai bambini poveri e meno fortunati di noi”.
(Autore: Simone Masetto)
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