Non finiscono le polemiche sul centro culturale islamico Emanet di Susegana. Dopo il consiglio comunale dello scorso sabato, durante il quale il sindaco Vincenza Scarpa (nella foto) aveva accusato l’opposizione di Susegana Libera di condurre una persecuzione nei confronti di Emanet, e dopo la replica piccata dei consiglieri di minoranza, i quali si sono riservati di valutare delle azioni a tutela dei diritti del loro ruolo, è entrato sulla questione anche il senatore della Lega Nord Massimo Candura.
“Tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza personale e politica all’opposizione del Comune di Susegana – ha scritto Candura in un post sul proprio profilo Facebook ufficiale – Le posizioni faziose e poco rispettose dei ruoli assunte dal sindaco Scarpa tradiscono una evidente mancanza di senso della realtà politica e altrettanta arroganza che la carica occupata non consente di esercitare. Accusare l’opposizione di perseguitare il centro islamico “Emanet”, significa non aver contezza del ruolo istituzionale di chi deve controllare l’operato del primo cittadino e verificare gli atti che emana, ma ancor di più significa manifestamente cercare di spostare l’attenzione, in modo capzioso e fazioso, negando le legittime richieste di chiarimento che, con le numerose interpellanze presentate, la minoranza ha presentato”.
“La sindaca – ha continuato – dovrebbe invece spiegare come permessi e benevolenze siano state concesse ad una comunità che ha utilizzato i capannoni del centro sempre al limite del rispetto delle norme sull’edilizia e sul corretto uso di destinazione degli stabili. Noi non cesseremo di vigilare, memori delle torbidità che questi centri possono generare, come per il caso dei cugini macedoni espulsi per sospetto jihadismo lo scorso anno: lo dobbiamo alla comunità, a Susegana e a tutti i suoi cittadini per bene”.
A rispondere direttamente sul post la prima cittadina Scarpa, invitando Candura ad un confronto diretto basato sulla documentazione e nel rispetto dei ruoli.
“Sono perplessa che quanto scritto dal senatore non prenda avvio da riscontri documentali , ma da verosimili suggerimenti da parte della minoranza vicina al suo schieramento politico – commenta Vincenza Scarpa – E’ notevolmente di moda infatti affrontare argomenti e tirare sassate sui social, magari per acquisire facili consensi sempre sulla pelle dei più deboli o ritenuti tali. Non condividendo assolutamente questa metodologia di comunicazione politica , perché questo non è confronto democratico, poiché
peraltro non sono abituata a parlare per dare aria ai denti, ma su fatti e procedimenti, ho già provveduto ad inviare un post di invito
al senatore Candura”.
(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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