“Abbiamo guardato sconcertati a questo vostro comportamento, che si può configurare come una persecuzione nei confronti di questa associazione”.
Si è espressa con grande veemenza ieri mattina in consiglio comunale Vincenza Scarpa, sindaco di Susegana, nel rispondere all’interpellanza presentata dal gruppo d’opposizione “Susegana Libera” e avente come oggetto l’iscrizione del centro culturale islamico Emanet nell’elenco delle associazioni di promozione sociale.
Secondo la minoranza, infatti, sarebbe stata questa iscrizione a sanare la posizione urbanistica del centro, che si trova in zona industriale pur non avendo finalità produttive.
La questione Emanet nell’ultimo anno è stato oggetto di numerosi interventi da parte dell’opposizione e quest’oggi c’era un pubblico gremito di frequentatori del centro islamico a seguire il consiglio, convocato in via straordinaria su richiesta di “Susegana Libera”.
“Ci chiediamo cosa succederebbe se queste stesse vostre attenzioni fossero in questa maniera rivolte alle altre numerose, indispensabili, preziose associazioni che operano con spirito volontaristico all’interno della nostra comunità – ha proseguito la prima cittadina – Cosa succederebbe ? Quanti manifestazioni non sarebbe fatte, quanta parte della vita civile non avrebbe luogo per enfisema burocratico”.
Il sindaco ha poi letto una relazione degli uffici tecnici, nella quale si afferma che Emanet non è iscritta nelle associazioni di promozione sociale e si ribadisce anche che la destinazione urbanistica del centro islamico rispetta la legge, concludendo il proprio intervento invitando i consigliere di “Susegana Libera” a rivolgersi alla magistratura per altri dubbi.
Il capogruppo Gianni De Stefani si è dichiarato insoddisfatto della risposta e il consiglio si è concluso con toni molto alti da entrambe le parti. Subito dopo, tuttavia, è seguito un confronto sereno tra gli esponenti della minoranza e i rappresentanti di Emanet.
Altro punto all’ordine del giorno è stata l’interpellanza riguardante l’ex municipio che si trova di fronte a quello attuale, che attende di ospitare la nuova caserma dei Carabinieri. L’opposizione chiede da mesi cosa fermi il trasferimento – pare questioni legate alla determinazione dell’affitto -, ma nello specifico la domanda era incentrata sull’antisismicità dell’edificio.
Nella sua risposta, il sindaco ha riferito che l’edificio non è completamente a norma antisismica, trattandosi di un vecchio edificio restaurato, ma anche che il trasferimento sarà solo temporaneo, dato che l’Arma intende realizzare una nuova sede da 2 milioni di euro, per la quale però non è stato ancora stanziato alcun fondo.
“Siamo rimasti insoddisfatti della risposta, ma il dato che ne è emerso è molto interessante – riferisce il consigliere Carlo Giacomo Granzotto – Ci domandiamo allora se sia stato opportuno spendere 250 mila per restaurare il vecchio municipio, dato che sarà una struttura temporanea. I cittadini hanno il diritto di sapere come vengono investite le loro risorse”.
(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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