Questa mattina si è tenuta l’inaugurazione di piazza Maestri del Lavoro a Colfosco durante la quale è stata scoperta una targa quale pubblico omaggio a tutti gli insigniti della Stella al Merito del Lavoro.
Tante persone si sono radunate, nel rispetto delle norme anti-Covid, in prossimità dell’inizio di viale degli Alpini, all’intersezione con via Francesco Baracca a Colfosco, per partecipare ad una breve ma intensa cerimonia pubblica.
Sono intervenuti il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa, il Maestro del Lavoro Lando Arbizzani, consigliere nazionale della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, il Maestro del Lavoro Rinaldo Manzardo del Consolato Provinciale Treviso, il Maestro del Lavoro Erminio Gambato del Consolato Regionale Veneto e l’assessore Daniele Chiesurin che ha dato lettura del messaggio del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Il sindaco Vincenza Scarpa, rivolgendosi ai Maestri del Lavoro presenti, ha parlato dei cambiamenti che stanno interessando il mondo del lavoro con la nascita di nuove professioni, il superamento di alcuni mestieri del passato e la crescente attenzione verso il concetto di produttività.
“Il lavoro in fabbrica e in ufficio tenderà a scomparire – ha dichiarato il primo cittadino di Susegana -, sostituito dalle tecnologie e dalle prestazioni precarie. Di fronte a questo scenario di forte trasformazione del mercato del lavoro, che tenderà a divenire ancora più concorrenziale e disumanizzante, grande importanza rivestirà la Federazione Nazionale Maestri del Lavoro per riportare nelle aziende e nei posti di lavoro i valori fondanti che contraddistinguono la Stella al Merito che vi onorate di portare”.
Il sindaco Scarpa, evidenziando l’impegno della Federazione nel costruire una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha chiesto ai Maestri del Lavoro presenti di fare un’opera di divulgazione per non assistere ai tristi e drammatici episodi, avvenuti anche di recente nel nostro territorio, in cui la produttività e l’economia hanno lasciato il tratto alla sicurezza.
“A voi tutti – ha concluso il sindaco -, che siete stati decorati per l’attività di formazione delle nuove generazioni, chiediamo di essere esempio per molte aziende che molto spesso preferiscono reintegrare in servizio personale pensionato piuttosto che assumere e formare nuovi giovani lavoratori. Perché il nostro Paese non sia quello dei ‘lavoretti’, degli infiniti contratti a tempo determinato, degli stage, dei contratti a chiamata e di lavoro interinale a vita ma torni ad essere una Repubblica Democratica fondata sul lavoro di cui voi siete indiscussi, onorati protagonisti”.
I Maestri del Lavoro intervenuti hanno insistito sul tema della sicurezza, sottolineando che è inaccettabile che nel 2021 si continui a morire per degli infortuni che, nelle aziende in cui loro avevano operato, erano stati eliminati diversi anni fa.
Per questo la Federazione si è detta disponibile ad aprire dei dialoghi con la Prefettura sui temi della sicurezza, portando l’esperienza dei Maestri del Lavoro anche nelle scuole.
La Stella al Merito del Lavoro è un omaggio e una pubblica testimonianza a lavoratrici o lavoratori che, attraverso capacità e ingegno, hanno contribuito a migliorare e far progredire la società e il lavoro.
Le decorazioni sono conferite il 1° maggio di ogni anno, in occasione della Festa del Lavoro, con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Istituita originariamente con Regio Decreto del 1° maggio 1898, assunse l’attuale definizione di “Stella al Merito del Lavoro” a seguito del Regio Decreto numero 3167 del 30 dicembre 1923.
La decorazione venne sospesa nel 1943 a causa del periodo bellico e fu resa nuovamente operativa nel 1952 con legge numero 2389 del 18 dicembre, mediante la quale venne anche introdotto, per gli insigniti della decorazione, il titolo di “Maestro del Lavoro”.
L’attuale normativa è stata definita con legge numero 316 del 1° maggio 1967.
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