Il Comune di Susegana ha promosso l’iniziativa “Diario di un tempo sospeso” per costruire con i cittadini la memoria storica della comunità attraverso una sorta di diario collettivo con racconti, lettere, liberi pensieri, poesie, disegni, fotografie e video.
“Stiamo vivendo un momento epocale che di sicuro lascerà un segno nelle nostre comunità – ha dichiarato Vincenza Scarpa, sindaco di Susegana, nel suo discorso di presentazione del progetto – L’emergenza sanitaria ha imposto nuove e restrittive regole di comportamento che limitano la nostra vita di relazione e cambiano radicalmente le nostre abitudini quotidiane, mettendo duramente alla prova ciascuno di noi.”
“Il tempo di isolamento può essere anche un tempo creativo – aggiunge – che stimola a inventare nuove strategie per sentirci comunque comunità viva. Fra tante difficoltà e sofferenze, dentro un’emergenza sanitaria e sociale che non avremmo mai immaginato di vivere, si intravedono infatti anche tanti segni positivi che alimentano la nostra speranza. In un prossimo futuro, nella nostra memoria collettiva sarà presente il ricordo di questo tempo-evento”.
“Proprio nei casi più difficili – conclude – siamo in grado di reagire e possiamo farlo sia individualmente che collettivamente. Per questo, aspettando l’uscita da questa parentesi buia, voglio promuovere una iniziativa che punta a raccogliere racconti, lettere, liberi pensieri, poesie, ma anche disegni, fotografie e video, che diventino la nostra “memoria di comunità”, una sorta di diario collettivo che ci aiuti a rileggere domani la nostra storia e, magari, a ripartire nel modo migliore”.
Le diverse opere potranno essere inviate via mail all’indirizzo biblioteca@comune.susegana.tv.it, specificando nell’oggetto “Susegana: diario di un tempo sospeso”, via WhatsApp al numero 3204335988 o via posta ordinaria all’indirizzo Biblioteca di Susegana, piazza Martiri della Libertà 9 – 31058 Susegana (Tv).
Per tutti i dettagli dell’iniziativa si può consultare il sito: (link).
Chi vuole, potrà specificare nome, cognome, residenza, mail e numero di telefono, oppure si potrà restare anonimi e autorizzarne o meno la pubblicazione.
Intanto, le riflessioni saranno raccolte con lo scopo di trovare domani il modo migliore per costruire una “memoria collettiva”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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