Electrolux conferma gli investimenti: “Servono incentivi per chi investe e produce in Italia”

La sede Electrolux di Susegana

Oggi, martedì 12 marzo, si è riunito al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) il tavolo per la situazione del gruppo Electrolux in Italia che, in seguito a difficoltà di mercato, ha avviato un processo di riorganizzazione e annunciato esuberi in diversi stabilimenti.

Tra i vari stabilimenti coinvolti anche quello di Susegana, interessato da 34 licenziamenti che saranno realizzati tramite incentivo su base non oppositiva.

Al tavolo hanno partecipato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il Mimit con la sottosegretaria Fausta Bergamotto e la Struttura per la crisi di impresa, la Regione del Veneto e le altre regioni in cui hanno sede gli stabilimenti Electrolux (Lombardia, Friuli – Venezia Giulia, Emilia – Romagna e Marche), l’azienda, le rappresentanze sindacali di categoria Fiom CgilFim CislUilm UilUglFedermanager e i rappresentanti dei lavoratori.

I sindacati hanno sottolineato che gli ultimi quattro anni sono stati molto instabili e hanno accresciuto il vantaggio competitivo delle imprese cinesi rispetto a quelle europee.

Il mercato degli elettrodomestici in Europa, dopo un piccolo boom del 2021 che lo aveva portato a 98 milioni di unità, è entrato in una fase di pesante contrazione raggiungendo 80 milioni di unità nel 2023, livello che dovrebbe confermarsi anche nel 2024.

“Electrolux – si legge in una nota congiunta di Fim, Fiom e Uilm -, di conseguenza, ha perso volumi e redditività, con un Ebit passato dallo 8,1% del 2021 al 2,4% del 2023, e quindi ha intrapreso una strategia di rilancio. Secondo la multinazionale le principali azioni intraprese consistono innanzitutto in una grande attenzione rivolta alla qualità del prodotto, ma anche in una progressiva riduzione delle emissioni di CO2 nel ciclo produttivo, cosa che la multinazionale pensa possa valorizzare il brand, nonché in una forte riduzione dei costi, nel cui ambito si inscrive il piano globale di 3 mila esuberi“.

Rispetto allo stabilimento Electrolux di Susegana, gli investimenti ammontano a 62 milioni di euro nel 2023 e 43 milioni nel 2024; i volumi sono passati dagli 883 mila pezzi del 2021 ai 587 mila del 2023, con una previsione di 605 mila del 2024.

“La multinazionale – continua la nota – ha sottolineato, nei confronti del governo, la necessità di alcuni interventi sui fattori di competizione quali ad esempio il costo dell’energia; verso i lavoratori invece si chiede forte flessibilità nella definizione dei calendari per fronteggiare la volubilità del mercato. Come sindacato al governo abbiamo chiesto di continuare a seguire la vicenda di Electrolux, affinché le future scelte societarie e industriali siano oggetto di attenzione non solo sindacale ma anche istituzionale”.

“La vertenza Electrolux – prosegue – deve servire a fornire elementi e riscontri concreti alle politiche di settore. Piuttosto che incentivi al consumo a pioggia, servono difatti incentivi mirati per le imprese che investono e producono in Italia, riportando in Italia quanto è stato delocalizzato; gli stessi incentivi al consumo dovrebbero essere riservati alle apparecchiature prodotte dalle imprese che hanno un bilancio di responsabilità sociale positivo. Serve sgravare di ostacoli e di oneri quelle imprese che fanno ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi per superare la crisi, ma al contempo penalizzare davvero quelle imprese che scelgono di licenziare e di chiudere”.

I sindacati hanno chiesto a Electrolux di riportare volumi in Italia, nonché un utilizzo più saggio della cassa integrazione ordinaria, evitando utilizzi della Cigo (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) ad ore anziché a giornata.

“Più in generale – conclude – chiediamo confronti trasparenti in azienda sugli sviluppi dei piani industriali e sulle riorganizzazioni in atto. Il giorno 21 marzo è previsto un incontro con la direzione di Electrolux sulla procedura di licenzianti aperta. Naturalmente il nostro obiettivo sarà trovare un accordo che scongiuri il rischio di licenziamenti unilaterali. Al contempo è necessario dare seguito al tavolo dell’elettrodomestico del 22 febbraio in sede ministeriale con il coinvolgimento anche di Electrolux”.

“Ritengo – commenta Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro – che oggi sia opportuno considerare, a livello di sistema europeo, strategie difensive che contrastino fenomeni di ‘dumping ecologico‘ da parte di produzioni straniere non soggette alle nostre regole. Contestualmente sono opportune strategie proattive, che vadano ben oltre il taglio del costo del lavoro”.

“Per questo – conclude – apprezziamo l’intenzione di Electrolux di completare i cospicui investimenti in tecnologie digitali e automazione già avviati nella nostra Regione dal 2019 con un progetto ‘Industria 4.0’ da 130 milioni. All’azienda abbiamo richiesto un ulteriore sforzo, quello di considerare e valorizzare ruoli e competenze del personale, investendo sui lavoratori nello stesso modo in cui investe in tecnologia avanzata. Questa tipologia di azioni è coordinabile con un intervento pubblico di supporto”.

“Riteniamo necessario che questo tavolo – dichiarano Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore Elettrodomestico, e Alberto Larghi, coordinatore nazionale del Gruppo Electrolux per la Fiom-Cgil nazionale – prenda l’impegno di volere che Electrolux rimanga per l’Italia un gruppo strategico. Per fare ciò è necessario trovare delle soluzioni concrete di politica industriale che puntino a consolidare i volumi produttivi, arrestando il calo e cercando di portarli quanto meno al periodo pre-Covid”.

“Nello stesso tempo – continuano – l’azienda dovrà fare la sua parte garantendo che, se ha davvero interesse a rimanere, il prezzo per farlo non può e non deve essere scaricato sui lavoratori, né in termini di esuberi, ulteriori, né in termini di utilizzo eccessivo di ammortizzatori sociali. Senza politiche industriali si scarica solo tutto sui lavoratori e non si garantisce il futuro”.

“Non possiamo accettare – concludono – che tutto ciò accada senza alcuna azione da parte di un governo che dichiara strategico l’elettrodomestico ma che non passa dalle parole ai fatti, in ballo ci sono posti di lavoro e il futuro per diverse Regioni italiane”.

Il tavolo ministeriale sarà riconvocato nelle prossime settimane.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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