Questa mattina, dopo il caso di una persona positiva al Coronavirus nella linea 3 pre-montaggio, si è riunita l’unità di crisi Covid dell’Electrolux di Susegana.
La notizia che tutti attendevano è quella che riguarda i nove colleghi dell’operaia, risultati negativi al tampone anche se si è ancora in attesa del risultato che riguarda un operaio febbricitante sospeso e in verifica.
Gli operai negativi sono ora in attesa del secondo tampone del prossimo sabato 5 settembre e, se risulterà negativo, potranno rientrare a lavorare in azienda.
I rappresentanti sindacali dell’Electrolux hanno definito corretta la procedura, confrontandola con quanto fatto all’Aia di Vazzola dove gli operai hanno continuato a lavorare dopo il primo tampone, considerando che alcuni di loro sono risultati positivi al Coronavirus solo con il secondo tampone.
I giorni di “quarantena fiduciaria” degli operai saranno coperti con malattia Covid-19, che risulta già richiesta dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, che ha preso in carico il caso.
I responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls) hanno chiesto più attenzione rispetto a possibili contatti con lavoratori spostati occasionalmente da una linea di produzione all’altra, ribadendo l’importanza dell’uso della mascherina, che può essere anche chirurgica, mentre la parte aziendale ha dichiarato che le mascherine presenti in Electrolux saranno modificate.
L’operaia positiva di 45 anni è la madre di uno dei lavoratori coinvolti nel focolaio dell’Aia di Vazzola e, oltre alla donna e al figlio 25enne, anche la figlia è stata contagiata.
Sembra quindi potersi escludere un “secondo caso Aia” all’Electrolux di Susegana dove la situazione sta tornando gradualmente alla normalità.
La certezza scientifica si avrà dopo il secondo tampone del prossimo sabato mentre fa discutere la notizia dell’esposto alla Procura della Repubblica di Treviso presentato dalla Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dell’Electrolux di Susegana per chiedere al Procuratore se la gestione della situazione dell’Aia di Vazzola, dove si è continuato a lavorare anche dopo la notizia del focolaio, possa integrare dei reati collegati ai rischi per la salute pubblica.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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