Il canto lirico come terapia: così Irene Olivotto, 26enne di Susegana, da 8 anni combatte la fibromialgia cantando

Ha sempre inseguito il suo sogno, quello di diventare cantante lirica Irene Olivotto, 26enne di Ponte della Priula, nonostante nel 2012 le sia stata diagnosticata la fibromialgia, una grave patologia reumatica di natura extrarticolare che si presenta con forti e diffusi dolori all’apparato muscolo-scheletrico.

Nonostante la malattia, la sua determinazione le ha permesso comunque di affrontare gli studi musicali al conservatorio Cesare Pollini di Padova: “Ho iniziato a prendere lezioni di canto moderno e leggero quando frequentavo le scuole superiori per poi passare alla lirica – spiega la giovane – Nel 2010, mentre ero in vacanza in Liguria con la mia famiglia, sono stata vittima di un incidente stradale che mi ha impedito di continuare a praticare sport. Solo due anni dopo mi è stata diagnosticata la malattia con la quale dovrò convivere per tutta la vita. La musica mi ha aiutata a superare questi momenti difficili della mia vita compresa una operazione al polmone in seguito a un infortunio avvenuto nel 2019”.

Irene, nel 2014 lascia Ponte della Priula, i suoi genitori e una sorella di 8 anni più giovane per trasferirsi e Padova dove frequenta l’università che oggi la vede, dopo la laurea triennale, specializzanda al corso di biotecnologie industriali.

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Nei fine settimana ritorna a casa per coltivare l’altra sua passione, lo scautismo: “Lo pratico da quando ho smesso di fare attività fisica perchè sentivo la necessità di dare qualcosa ai più giovani – spiega Irene – Presto servizio come aiuto capo e sono anche volontaria con la protezione civile Agesci. L’ambiente dello scautismo mi ha permesso di essere me stessa, dandomi la chiave di lettura per la mia patologia, insegnandomi che non è un limite che mi condiziona totalmente e che all’interno di questo io posso fare quello che voglio”.

Questo ambiente ha fatto riscoprire alla giovane alcune passioni che aveva accantonato a causa della malattia, anche grazie agli altri ragazzi che praticano scout che vedono la disabilità come un arricchimento per tutti: “Il fatto che io non possa camminare molto – spiega – non è visto come un problema ma come uno stimolo per trovare delle strategie per farmi fare lo stesso le cose che fanno loro”.

La musica rimane però la passione principale di Irene che vorrebbe diventasse non solo un lavoro, ma una terapia per tutti quelli che soffrono del suo stesso male: “Il canto mi ha salvato – spiega Irene – nonostante sia un impegno a livello muscolare e fisico per me è diventato, oltre a uno sfogo, una vera e propria terapia per la fibromalgia e per i dolori che ho alla schiena. Quando canto, infatti, la lieve tensione muscolare che si crea mi da sollievo. Mi piacerebbe verificare, con altre persone con la mia stessa malattia insegnando le basi della respirazione diaframmatica, se possono trovare anche loro giovamento dal dolore”.

Una storia quella della giovane che dimostra come la malattia non debba essere un limite, ma una stimolo a raggiungere i propri obbiettivi cercando di far star bene e aiutando anche gli altri.

(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto: Irene Olivotto).
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