Si può comporre una canzone che parla dei problemi di digestione? Lo fanno i Los Massadores, i norcini del rock trevigiano che da luglio tornano ad esibirsi sui palchi del Veneto, dopo un anno di digiuno “live”.
Il tema gastrologico (alquanto insolito, anche per una band non convenzionale) percorre il brano “Imbaucà”, lanciato lo scorso aprile con il testo del fisarmonicista Luca Giacomazzi, dopo la gestazione in era pandemica. Se, però, qualcuno si aspettava che i Los Massadores mettessero ironicamente in musica l’emergenza planetaria del momento, resterà deluso.
“A noi piace stupire, sparigliare. Del Covid non ce ne strafrega niente. Questo non vuol dire che non sia una questione molto seria, anzi lo è. Però noi vogliamo guardare anche altrove, perchè questo virus non può diventare il dittatore della nostra vita”, esordisce Matteo Guidolin, front man del gruppo, nonchè sindaco di Riese Pio X.
“Sentiamo l’esigenza di freschezza, non per negare il Covid ma per parlare d’altro. Porteremo in giro uno spettacolo molto fresco, selezionando dai nostri album i brani migliori, o quelli meno peggio. Il problema è che, adesso, il pubblico dovrà restare seduto ad ascoltarci, mentre con noi la gente è abituata a ballare e far casino, perchè c’è una forte interazione. Faremo in modo di coinvolgerla come sempre, anche se resta con il sedere a terra” continua.
Nei mesi di fermo musicale, non c’è stato alcun “divorzio”. La line up è sempre quella delle origini: Mauro Berti batteria, Andrea Bosa voce/chitarra, Luca Giacomazzi voce/fisarmonica, Matteo Guidolin voce, Andrea Piccolo chitarra, Dimitri Trinca voce/basso, Andrea “King Kong” Roncato percussioni, Enrico Sartoretto tastiere. La band aveva già fatto un’uscita a Borgoricco (PD) la scorsa primavera.
Ora torna a girare nelle piazze venete, a cominciare da oggi, giovedì 22 luglio, ospite di un evento organizzato dalla Cantina Collalto a Susegana. Poi saranno in riviera del Brenta al Mirano Festival, al Restival di Casale sul Sile, e il 31 luglio a Refrontolo per animare la serata “Keep Calm magna el speo”.
Quattro date solo, ma i Los tendono ad esibirsi sporadicamente, quando il richiamo del palco si fa irresistibile. D’altronde i loro inizio, nel 2008, era dovuto più che altro all’esigenza di dare libero sfogo alla voglia di far baldoria in musica (e di fare anche cassa, esibendosi alle feste, matrimoni e funerali come scrivono nel loro sito). Il nome è un omaggio al norcino delle campagne venete, il massador nel dialetto di Castelfranco Veneto.
Poi nell’estate 2009 il fenomeno è esploso con il concerto “Una notte per Vallà”, organizzato per sostenere la frazione di Riese colpita da una disastrosa tromba d’aria. Il video della canzone “Joani”, composta per quella occasione, venne caricato su Youtube e nel giro di poco tempo superò le centomila visualizzazioni. Così tutti si accorsero che nel paese di papa Sarto stava nascendo una stella.
Quindi i Massadores hanno deciso di fare più sul serio e sono arrivati i cd “E’ ora di opporci”, “Crisi e Bisi”, “Figure porche”, “Eden bar trattoria con giardiono amplio piazzale per cami”, “Estate ignorante”.
Testi di estrema ironia e demenzialità, intrisi di sarcasmo per mettere a nudo vizi e virtù della terra veneta, con un occhio ai temi sociali. Nelle esibizioni dal vivo, inoltre, il pezzo forte sono i travestimenti, i “costumi di scena”, le coreografie sgangherate e indiavolate. Il nuovo album, che conterrà “Imbaucà”, è in corso d’opera.
“Avevamo iniziato a lavorarci lo scorso anno, ma abbiamo dovuto interromperci, perchè non potevamo più incontrarci a causa del lock down”, dice Guidolin, “A Dio piacendo, speriamo di riprendere la lavorazione in autunno e di fare altri 2-3 concerti a settembre”.
Il cd non avrà un tema preciso, ma sicuramente non sfiorerà la questione virus. Tra un concerto e l’altro, sabato 24 luglio i Massadores si esibiscono anche come cuochi. Infatti, saranno impegnati a cucinare salsicce e pollo nella gara di “Griglie Roventi” a Jesolo.
“Io non ci sarò, devo restare a Riese per assistere ad uno spettacolo teatrale”, dice Matteo Guidolin, in carica come primo cittadino ancora per un triennio. Conciliando la pubblica amministrazione con il richiamo del rock in salsa veneta
(Foto: Facebook).
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