È stato disposto da parte del pubblico ministero il sequestro dell’area di produzione della calce dell’azienda Fornaci Grigolin dove è avvenuta la caduta fatale di Aziz Diop.
Nei prossimi giorni gli ispettori torneranno per fare altri accertamenti nel luogo della tragedia con lo scopo di ricostruire più dettagliatamente possibile gli ultimi istanti di vita del ragazzo e magari anche di far luce sulle cause della caduta.
La procura invece deve ancora da decidere se verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Aziz, l’esame autoptico potrebbe chiarire l’esatta altezza da cui il giovane ha compiuto il volo fatale.
Nessun funerale in terra Italiana per il giovane, che ha perso la vita nella giornata di mercoledì, cadendo mentre stava svolgendo delle operazioni di pulizia utilizzando un’idropulitrice e che avrebbe compiuto 24 anni il prossimo 17 ottobre. La salma appena possibile tornerà in Africa dove verrà sepolto secondo le usanze senegalesi.
Ancora disperato e chiuso nel silenzio Cheikh Anta Diop, padre del giovane, dipendente della Grigolin dal 1994: “Speriamo di poter portare il corpo di Aziz in Senegal il prima possibile – fanno sapere dalla famiglia – non abbiamo bisogno di aiuti economici da nessuno per le spese del viaggio, quello che ci interessa è il tempo, siamo pronti a portarlo in Africa anche domani se si potesse”.
Sono molti in paese che si sono resi disponibili ad aiutare economicamente la famiglia che però pare abbia rifiutato qualsiasi tipo di sostegno economico.
“Siamo disperati, piangiamo tutto il giorno – continuano i famigliari – la cosa che più ci preme è riportare Aziz in Senegal, a casa sua”.
Ad aspettare la salma del giovane, nel paese africano, ci saranno la madre con altri parenti anch’essi distrutti dal dolore come quelli residenti a Ponte della Priula e ai quali il giovane spediva regolarmente aiuti economici.
“Sono felice di questo lavoro – aveva detto Aziz solo pochi mesi fa alla titolare della tabaccheria del paese – perché mi permette di mandare a casa soldi in maniera costante”.
“La mamma è stata avvertita subito – concludono dalla famiglia – ed è disperata come noi, e proprio come noi non vede l’ora di poter riabbracciare suo figlio”.
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