Con grande partecipazione e commozione l’Avis comunale di Susegana ha festeggiato i suoi primi 50 anni, ricordando i presidenti che negli anni si sono succeduti.
La sezione Avis di Susegana è intitolata al suo fondatore Bepi Bottene, a cui fanno ancora riferimento quanti hanno scelto di donare il bene prezioso del sangue.
Scriveva il cavalier Bottene in una memoria pubblicata per i primi 15 anni della sezione Avis: “Donare vuol dire comunicare nel modo più semplice e più producente, donare nell’anonimo vuol dire non farsi belli di fronte alla società, ma significa semplicemente dare un esempio che , essendo nascosto ed umile, ha un valore che ingigantisce sempre più ogni azione “.
Oggi alla guida dell’Avis di Susegana c’è Franco Zambon, già presidente del gruppo di Colfosco confluito da qualche anno a comporre la comunale di Susegana, che coordina ben 234 iscritti con uno sguardo attento al coinvolgimento dei più giovani sia nella organizzazione di eventi che della promozione alla donazione.
Quest’anno infatti l’Avis comunale di Susegana ha organizzato una corsa ciclistica molto partecipata che mette insieme la donazione con la pratica sportiva in un territorio meraviglioso patrimonio dell’Unesco.
Nel cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione è necessario ricordare e ringraziare i presidenti che negli anni si sono succeduti.
Dopo il cav. Bottene, primo presidente e fondatore si sono succeduti Romano De Stefani, Antonio Zardetto, Pasquale Cattelan, Beppino Gandin e Antonio Cenedese.
All’evento per i 50 anni di Avis erano presenti il presidente AVIS Svizzera italiana Vincenzo Ingui , la consigliera regionale Avis dell’Emilia Romagna Rita Raccagni ,la vice presidente Avis provinciale Treviso Graziana Fuser e per l’Amministrazione comunale di Susegana l’assessore Vincenza Scarpa.
(Foto: AVIS Susegana)
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