Per 42 anni alla Conti Collalto di Susegana: premiato Adriano Cenedese con la Stella al merito del lavoro

Lo scorso venerdì 25 maggio Adriano Cenedese ha ricevuto la Stella al merito del lavoro della Camera di commercio di Treviso Belluno, per essersi distinto per capacità e passione nei suoi 42 anni al servizio della cantina Conte Collalto di Susegana, accompagnato dalla principessa Isabella Collalto e dall’assessore Enrico Maretto (nella foto, da sinistra i tre nello stesso ordine durante la premiazione).

“Mio nonno era autista del conte Rambaldo e anche mio padre lavorò per i Collalto: la nostra è una tradizione di famiglia”, racconta Cenedese, che fino al 2016 è stato enologo e direttore tecnico della azienda vitivinicola suseganese.

“Ho avuto l’opportunità di lavorare con una dinastia intera: il conte Rambaldo, il principe Manfredo e infine la principessa Isabella – prosegue Adriano Cenedese – Mi hanno dato la possibilità di sperimentare e di fare ricerca, lavorando sempre con un’attenzione particolare alla qualità del prodotto. Siamo stati i primi a lanciare in Italia il Wildbacher e abbiamo sempre promosso i vitigni storici e quelli sviluppati nel nostro territorio, non solo il Prosecco, ma anche il Verdiso, la Bianchetta e gli Incroci Manzoni”.

Nel novembre 2016, in occasione del pensionamento, si tenne una serata in cantina per celebrare e ricordare l’opera dell’enologo Cenedese, entrato nella Conte Collalto poco dopo il diploma alla scuola enologica di Conegliano.

“Terminai gli studi nel 1973 ed ebbi la fortuna di avere dei veri e propri luminari come insegnanti, persone di grande spessore che avrebbero potuto tranquillamente insegnare all’università – ripercorre Cenedese – All’epoca abbiamo imparato a fare di tutto non solo in vigna e in cantina, ma anche per quanto riguarda la parte degli acquisti e della commercializzazione, una preparazione completa sotto tutti i punti di vista”.

“Due anni fa ho deciso di andare in pensione, per lasciare posto ai più giovani e per potermi dedicare ai miei interessi e ai miei nipotini, aggiunge Adriano Cenedese. 

Cosa ha provato quando ha saputo del premio? “All’inizio mi sono sorpreso, ma poi a mente fredda mi sono detto: me lo sono meritato, ho lavorato molto e ho contributo alla crescita del settore vitivinicolo facendo ricerca e collaborando insieme ai miei colleghi enologi”.

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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