Riceviamo da Susegana Libera questa nota del consigliere comunale Maurizio Trentin (nella foto), che precisa il proprio intervento durante il consiglio comunale di lunedì 30 aprile riguardo alla bonifica del terreno sui cui sorgerà la futura scuola elementare di Ponte della Priula, e pubblichiamo.
Il mio intervento riguardava un quesito relativo alla variazione di bilancio posta all’ordine del giorno del consiglio comunale. Tale variazione è stata motivata per la necessità di riallocare le somme derivanti dall’economia emersa dal ribasso d’asta risultante dalla gara per la nuova scuola primaria di Ponte della Priula.
Il sottoscritto ha chiesto se in tali riallocazione fosse ricompresa la somma derivante dalla perizia di variante suppletiva, approvata con delibera della giunta comunale numero 48 del 3 aprile 2018, e alla risposta affermativa del consigliere delegato al bilancio Matteo Foltran, ho evidenziato come l’oggetto “delle lavorazioni impreviste“ (smaltimento e bonifica del sito), fosse attività propedeutica indispensabile alla redazione del progetto esecutivo ed alla sua validazione da parte di ente terzo.
I rilievi formulati, in tempi non sospetti, dal gruppo Susegana Libera e dal comitato costituito a suo tempo, nonché dalla petizione presentata al riguardo, che segnalavano le carenze e la superficialità dell’iter di approvazione del progetto, non erano infondati e si sono evidenziati immediatamente corretti, sin dalle prime attività di cantiere.
Che il sedime ove l’amministrazione ha ritenuto di costruire la nuova scuola primaria fosse una vecchia cava era noto a tutti, cosi come che il suo riempimento fosse stato eseguito negli anni con materiali di risulta vari, salvo che ai progettisti, ai validatori del progetto e ai responsabili dell’amministrazione comunale e agli amministratori comunali.
Per chiarezza e completezza di seguito riporto testualmente quanto inserito nella delibera di giunta comunale sopracitata.
”[…] accertato che:
– l’inadeguata valutazione dello stato di fatto ai sensi dell’articolo 106 comma 10 del decreto legislativo 50/2016 è considerato errore o omissione di progettazione;
– qualora la necessità di modificare il contratto derivi da errori o da omissioni nel progetto esecutivo, che pregiudichino in tutto o in parte la realizzazione dell’opera o la sua utilizzazione, essa è consentita solo nei limiti quantitativi del 15 % dell’importo contrattuale, ferma restando la responsabilità dei progettisti esterni;
[…] ritenuto pertanto approvare la presente perizia di variante coinvolgendo successivamente i progettisti incaricati al fine di accertare le effettive responsabilità e gli eventuali danni arrecati all’ente”.
Mi pare che per una volta tanto i fatti sembrano mettere d’accordo maggioranza e minoranza.
Maurizio Trentin
consigliere comunale di Susegana Libera
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