Pasqua all’insegna del dialogo interreligioso a Susegana grazie all’incontro tra l’imam del centro culturale islamico “Emanet”, Avnija Nurceski, con il parroco don Andrea Sech e il vicario parrocchiale don Andrea Forest.
Presente all’incontro, che si è svolto nel rispetto delle misure anti-Covid, anche Sefkija Nurceski, nipote dell’imam e collaboratore del centro “Emanet”.
I rappresentanti della comunità musulmana suseganese hanno voluto fare personalmente gli auguri di buona Pasqua ai due sacerdoti e hanno consegnato due lettere con gli auguri per i parrocchiani e due piante per le chiese di Ponte della Priula e Susegana.
Un gesto molto apprezzato che conferma l’attenzione del centro culturale islamico all’integrazione nella comunità, contribuendo a creare occasioni di dialogo e di confronto che fanno bene al cuore e all’anima, soprattutto in questo momento così difficile.
“Ci siamo sentiti onorati per questo gesto di delicatezza verso la nostra comunità – spiega il parroco di Susegana – È bello sapere che ci sono realtà vicine a noi che sono intenzionate a collaborare e lavorare per il bene delle rispettive comunità. Penso anche ai loro bambini che frequentano i nostri spazi e che giocano insieme senza pensare alle differenze. Ci siamo ripromessi di incontrarci nuovamente appena la pandemia lo permetterà. I loro auguri di Pasqua sono stati da veri fratelli”.
“Abbiamo passato un anno difficile senza precedenti – si legge nella lettera consegnata dai rappresentanti del centro culturale islamico ‘Emanet’ -, che ci ha insegnato a cogliere, apprezzare e valorizzare i valori della vita. La nostra comunità lotta costantemente per la cordiale convivenza e integrazione. Quale occasione migliore di questo periodo, rappresentato dall’inizio del mese di Ramadan, caratterizzato da digiuno, preghiera, carità e perdono per avvicinare le nostre anime?”.
Martedì 13 aprile, infatti, inizia il mese sacro per i fedeli musulmani che sperano di poter iniziare al meglio questo periodo di preghiera e lode a Dio, affinché liberi l’umanità sofferente dall’incubo della pandemia, permettendo alle persone di incontrarsi nuovamente senza la paura dei contagi.
(Foto: Centro culturale islamico “Emanet”).
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