La donazione effettuata a numerosi ristoratori da parte dall’azienda agricola “Le Fade” di Collalto, località del comune di Susegana, ha un significato particolare per il settore della ristorazione, che è stato fortemente colpito e ha senz’altro bisogno di notizie positive per ripartire.
Da una parte, 4 mila bottiglie di “Fondoperduto” sono state regalate ai ristoratori, che potranno venderle al prezzo di 25 euro l’una, con un sostegno economico di ben 100 mila euro totali. Dall’altra forse il messaggio più importante: per ripartire è necessaria una collaborazione tra tutte le parti.
Durante la cena, che si è svolta nella serata di ieri, lunedì 8 giugno 2020, si è parlato spesso proprio di questo tema, ovvero della sinergia tra produttori e ristoratori della zona, tra i presenti molti volti noti nel settore del Quartier del Piave: Gigetto, Locanda da Lino, Trattoria Dalla Libera, Ai Cadelach, Osteria dai Mazzeri e La Corte che hanno ringraziato il padrone di casa per questa iniziativa.
“Eravamo pronti a lanciare sul mercato questa nuova bottiglia, ma durante la quarantena ero in cantina con mio padre – spiega il responsabile dell’azienda agricola Federico Ricci, promotore del gesto – e abbiamo deciso di regalare queste 4 mila bottiglie ai ristoratori della zona che non hanno potuto avere entrate in questi mesi”.
“Credo che la ristorazione – conclude Federico Ricci – sia fondamentale per noi produttori perché è dai locali che ha effetto la valorizzazione del nostro territorio e dei suoi frutti. Inoltre, c’è da dire che i ristoratori sono i nostri maggiori clienti: questa serata è pensata per loro, per aiutarli a ripartire e per dare loro un segnale di vicinanza”.
Il “Fondoperduto”, che è prodotto tramite metodo Charmat lungo ha aspettato un anno in autoclave: Francesco Carpenè, l’enologo del gruppo Ricci, ha prodotto un extrabrut raffinato, capace di esprimere al meglio l’utilizzo delle varietà storiche di uva presenti nelle nostre colline come Glera, Verdiso, Bianchetta e Perera.
Il prodotto si sposa bene con molti dei piatti presenti nei menù dei ristoranti dell’Alta Marca Trevigiana come per esempio il foie gras, alcuni formaggi e il prosciutto crudo.
Le mani congiunte, impresse sull’etichetta di queste bottiglie, vogliono rappresentare il legame sempre più consolidato che dovrebbe crearsi tra produttori e ristoratori, legame che forse avrà la forza di trascinare questo settore fuori dal pericolo di una crisi.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
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