Importanti novità per lo stabilimento Electrolux di Susegana, che ha adottato delle misure straordinarie per il contrasto alla diffusione del Covid con il passaggio, a decorrere da ieri, dalla “fase di rischio 3” (giallo) alla “fase di rischio 2” (arancione).
Le misure riguardano tutti i dipendenti, anche quelli delle ditte esterne, e si tratta di una valutazione che si è resa necessaria dopo l’aumento del rischio di contagi in Veneto, con i primi casi comparsi simultaneamente in questi giorni in diverse aree dello stabilimento suseganese (dopo l’accertamento della positività in un impiegato, sono saliti a cinque i casi totali di questi giorni).
Tra le prime misure introdotte c’è quella che riguarda le mascherine Ffp2, che si dovranno indossare per il 100% del tempo lavorativo anche dove il distanziamento interpersonale sia rispettato.
Le riunioni devono essere preferibilmente organizzate in modalità online e, dove non possibile, nel rispetto di tutte le misure di contenimento del contagio da Covid-19.
La prestazione di lavoro dovrà avvenire con un minimo del 70% degli addetti in modalità da remoto (smart working) e sarà cura del diretto responsabile garantire, ove lo svolgimento dell’attività lavorativa sia compatibile con la modalità da remoto, il rispetto del limite massimo del 30% dell’occupabilità delle postazioni nell’ufficio di riferimento.
In tutti i casi, la direzione del personale invita i responsabili a considerare l’opzione dello smart working quale modalità principale per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Intanto la parte sindacale aveva chiesto un incontro urgente, visto che l’azienda ha modificato alcune procedure di prevenzione: tra le misure cessate ci sono la misurazione della febbre in entrata a tutti, la messa in quarantena per contatto stretto per gli operai, sostituita da un tampone rapido, e la mancata immediata sanificazione dei locali interessati.
La Rsu di Fim, Fiom e Uilm ha chiesto un approccio precauzionale, affermando che la procedura più corretta è sospendere temporaneamente i contatti stretti per il tempo necessario ad avere il risultato del doppio tampone molecolare, com’è sempre stato fatto in precedenza, ben più sicuro del singolo tampone rapido fatto in azienda, tanto più che i positivi sono sia tra i vaccinati che tra i non vaccinati e quindi indecifrabili.
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