Una breve cerimonia si è tenuta nella serata di mercoledì 1 settembre, a 759 anni dalla morte della Beata Giuliana di Collalto, al capitello dedicato a lei e a Santa Lucia.
Don Stefano Sitta, parroco di Collalto, ha celebrato una messa in onore della Beata. A seguire sono stati presentati i lavori di conservazione e valorizzazione del capitello posti in essere da Comitato festeggiamenti Collalto, Gruppo Alpini Collalto, Pro Loco Susegana e ArcheoSusegana.
Erano presenti anche la principessa Trinidad di Collalto e San Salvatore con le figlie Ninni, Giuliana e Caterina.
Il capitello dedicato alla Beata Giuliana di Collalto e a Santa Lucia si trova lungo la strada bianca che collega Collalto al Colle della Tombola e al castello di San Salvatore.
Il restauro è stato preso in carico, inizialmente, da ArcheoSusegana, che ha provveduto alla sabbiatura e alla tinteggiatura della cancellata. Poi l’idea di risanare le infiltrazioni d’acqua che danneggiavano l’affresco interno e di riqualificare anche l’area circostante ha portato al coinvolgimento anche di altre associazioni impegnate nella valorizzazione del territorio.
“Una volta messo mano al lavoro ci si è accorti dei tanti problemi che affliggevano il capitello, a cominciare dalle infiltrazioni d’acqua che provenivano dal prato a monte e che danneggiavano l’affresco realizzato da Riccardo Cenedese, artista di Colfosco ad inizio Novecento – spiega ArcheoSusegana -. Con la collaborazione e la buona volontà delle associazioni di Collalto e della Pro Loco contiamo di valorizzare un simbolo della religiosità popolare che non può andare perduto”.
Il lavoro ha visto la sistemazione del selciato, della gradinata, con il taglio di due alberi le cui radici danneggiavano il manufatto, con il taglio del sottobosco che ha messo in evidenza i cipressi presenti e con la bonifica della muratura esterna.
È stata anche incaricata una restauratrice per il recupero delle pitture e delle decorazioni presenti all’interno del capitello.
Giuliana di Collalto (1186-1262) vestì l’abito a soli 12 anni; con Beatrice d’Este fondò una comunità religiosa sui Colli Euganei e si spostò poi nell’isola veneziana di Spinaloga, oggi Giudecca, per riedificare e ingrandire l’abbattuta chiesa di San Cataldo. Eletta badessa del monastero dei santi Biagio e Cataldo, la tradizione vuole abbia compiuto vari miracoli, tali da spingere la sua nobile famiglia, ma solo verso la fine del 600, a intraprendere il processo di beatificazione.
Alla canonizzazione per elevare ai massimi altari la Beata Giuliana di Collalto aveva pensato anche il principe Manfredo di Collalto, la cui morte avvenuta nel 2004 non ne ha però permesso l’avvio.
Giuliana di Collalto morì a Venezia, a 76 anni, il primo settembre del 1262, patendo forti mal di testa e per questo, ancora oggi, viene invocata quale taumaturga delle emicranie.
(Foto: per gentile concessione di ArcheoSusegana).
(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it