Il gruppo Scout di Susegana quest’estate ha “giocato in casa”: una settimana nel verde di Sant’Anna per 24 ragazzi. “Così miglioriamo il mondo”

Sveglia alle 7.30, momento del “quadrato”, colazione, preghiera, giochi, costruzioni, pasti, escursioni, fuoco da campo serale: è stata questa la routine giornaliera che ha scandito i giorni del campo estivo del gruppo scout di Susegana svoltosi fino a ieri, sabato 14 agosto, riscuotendo un notevole successo e una grande soddisfazione tra i giovani partecipanti e i responsabili del reparto “Stella polare”.

“I ragazzi ci hanno dimostrato di essere i veri protagonisti di questa esperienza – afferma soddisfatta Francesca Gamelli, caporeparto – e di saper plasmare e modificare ciò di cui dispongono in base alle loro necessità: è stata proprio questa la nota più bella della settimana vissuta insieme”.

All’iniziativa del campo estivo, che è iniziato domenica 8 agosto e terminato – come detto – proprio nella mattinata di ieri, sabato 14 agosto, hanno preso parte 24 ragazzi dai 12 ai 16 anni, accompagnati e guidati da alcuni adulti: cinque capi, padre Daniele (dei Dehoniani), e due (a volte tre) cambusieri.

La settimana si è svolta nel rispetto delle norme vigenti in materia anti Covid-19: dopo il tampone negativo di tutti i partecipanti, il gruppo ha creato una sorta di “bolla” e non ha avuto contatti con l’esterno.

“I nostri programmi erano come dei contenitori vuoti – spiega Francesca con una bella metafora – che i giovani partecipanti hanno riempito con la loro creatività, l’immaginazione, la fantasia e l’originalità e che ha reso speciale questo periodo condiviso insieme”.

Significativa anche la scelta della location: per coloro che percorrono via Mercatelli, è stato facile notare le tende da campeggio del gruppo suseganese che si ergevano nella grande distesa verde vicina alla chiesa di Sant’Anna.

“Quest’anno abbiamo voluto dare valore alla possibilità di realizzare effettivamente il campo, indipendentemente dal luogo in cui svolgerlo – afferma la caporeparto – Con le restrizioni avremmo fatto fatica ad organizzarlo e attuarlo concretamente in una località montana fuori regione, e per questo abbiamo deciso di  rimanere ‘in casa'”.

“Il bilancio è comunque molto positivo – prosegue Gamelli – perché abbiamo potuto svolgere allo stesso modo le attività previste per il campo estivo e regalare ai ragazzi un periodo di distacco e serenità in cui hanno potuto stare di nuovo a contatto con l’amata natura e respirare quella libertà di cui avevano bisogno, in particolare dopo il periodo difficile che abbiamo affrontato nei mesi scorsi”.

È encomiabile l’instancabile lavoro del gruppo scout di Susegana, che non si è fermato neanche durante il periodo di emergenza sanitaria: a ciascun ragazzo arrivavano periodicamente le indicazioni per svolgere delle attività individualmente a casa, e la realizzazione di video con l’unione dei vari manufatti ha contribuito a mantenere unita la squadra anche nel tempo di restrizioni.

“Dobbiamo lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato” è la frase che si ripetono sempre i ragazzi scout, riprendendo il motto del fondatore del loro movimento, Robert Baden-Powell: un autentico esempio di come anche le giovani generazioni possano essere la spinta per superare le difficoltà che la vita ci pone davanti e, come ci ricorda la loro divisa, “rimboccarsi le maniche”.

(Foto: per gentile concessione del gruppo scout).
(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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